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Elisa, la prima italiana a testare il vaccino contro il Coronavirus: ‘Per ora sto benissimo’

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C’è anche un’italiana, Elisa Granato, tra i volontari che stanno provando i test sperimentali sull’uomo per il vaccino contro il Coronavirus. I vaccini, prodotti dallo Jenner Institute dell’università di Oxford e dalla Irbm di Pomezia, da giovedì sono in corso di sperimentazione in Inghilterra su 550 volontari. 

“Lo Jenner Institute della Oxford University è una garanzia oggettiva: il nostro team sta lavorando senza sosta per supportarlo in questa sperimentazione clinica. Le premesse sono buone, ora dobbiamo solo augurarci  che i test confermino l’efficacia del vaccino”, ha dichiarato l’amministratore delegato del laboratorio di Pomezia Advent-Irbm, Piero Di Lorenzo. 

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Vaccino contro il Coronavirus, chi è l’italiana Elisa Granato

Tra i volontari per testare il vaccino contro il Coronavirus, quindi, anche una ragazza italiana, Elisa Granato, di 32 anni. Elisa è una ricercatrice di zoologia e microbiologia all’università di Oxford ed è cresciuta in Germania, dove si è laureata in Scienze biologiche all’Università di Monaco. 

La prima iniezione del vaccino su Elisa è stata trasmessa in diretta tv dalla Bbc. “Sono una scienziata e volevo dare il mio sostegno a un progetto scientifico. Personalmente nutro un certo grado di fiducia su questo vaccino” – ha dichiarato la giovane alla Bbc.

La scienziata anche sul proprio profilo Twitter ha voluto tranquillizzare sulle proprie condizioni di salute e spiegare su come la ricerca stia puntando sulla produzione di anticorpi: “Finora sto benissimo, l’intero team sta facendo un lavoro eccellente monitorando e sostenendo tutti i partecipanti. Il vaccino non contiene proprio il Covid-19, c’è solo una piccola parte inserito in un virus differente e non nocivo. In questo modo si evita che possa propagarsi, ma può potenzialmente attivare il sistema immunitario e proteggerci così dal Covid-19. Non verrò infettata di proposito col Covid-19, lo studio punta alla produzione di anticorpi, al di là degli eventuali effetti collaterali, e alla copertura immunitaria nel mondo reale nei prossimi mesi” – così con un tweet. 

Ricordiamo che, a tutti i volontari (550 selezionati in base a candidature inviate da persone di età compresa fra 18 e 55 anni) cui verrà iniettato il “ChAdOx1 nCoV-19”, il nome scientifico del candidato vaccino, verranno elargite 625 sterline ciascuno, ossia 706,94 euro a testa: una somma che servirà come una sorta di “ricompensa” per aver voluto dare un contributo alla ricerca. 

 

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