Home » News » Emergenza, allarme conti pubblici a Pomezia: «Previsti mancati incassi per oltre 700.000 euro»

Emergenza, allarme conti pubblici a Pomezia: «Previsti mancati incassi per oltre 700.000 euro»

Pubblicato il
Adriano Zuccalà commenta la caduta della sua amministrazione

La crisi economica dovuta all’emergenza Coronavirus avrà risvolti drammatici per il nostro Paese. Da una parte il ‘lockdown’, che ha fermato la maggior parte delle attività produttive, dall’altra la necessità, al livello locale, dei Comuni di trovare un equilibrio tra il dover congelare, sospendere o dilazionare i pagamenti delle tasse a cittadini e imprenditori e garantire comunque l’erogazione dei servizi essenziali sui territori. 

Anche per Pomezia si prevedono mesi complicatissimi, sopratutto per il mancato indotto legato alla stagione estiva che risulta già ampiamente compromessa. «Sulle entrate sarà una fase complicata», ci dice il Sindaco Adriano Zuccalà all’interno di una più ampia intervista che troverete nel numero cartaceo di maggio in uscita la prossima settimana.

«Sicuramente non arriverà gran parte della tassa di soggiorno per cui stimiamo mancati incassi per 500.000€, altri 100.000€ di occupazione suolo pubblico e altrettanti come tassa sulla pubblicità», prosegue il primo cittadino.

Dopodiché, il capitolo più importante riguarda TARI e Imu e le entrate dall’IRPEF.

«Incalcolabile ad oggi il mancato gettito che sapremo a giugno\luglio se rimarranno quelle le scadenze e non verranno prorogate. In più c’è tutto il tema dell’indotto, il mancato lavoro, anche quello della stagione, che porteranno mancate entrate da IRPEF ad oggi non calcolabili. Se non arriveranno aiuti statali ai Comuni, non saremo più in grado di portare avanti i servizi essenziali dell’ente. Per questo il nostro appello, a chi ha mantenuto intatte le sue entrate nonostante l’emergenza, è che chi può pagare le tasse lo faccia, anche se le scadenze sono state prorogate».

Impostazioni privacy