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Emergenza Coronavirus: stop alla celebrazione delle funzioni religiose

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Ormai si tratta di una vera e propria piaga che si sta abbattendo inesorabilmente sul nostro Paese. In seguito alle ultime disposizioni governative, l’intera Italia è stata dichiarata zona rossa. Il contagio non ha risparmiato nemmeno quella che dovrebbe essere una delle fonti di speranza in questo periodo buio: la religione. È stata infatti disposta la sospensione della celebrazione di tutte le funzioni religiose, quali messe, matrimoni e funerali, fino al 3 aprile. Un provvedimento che ha colpito non solo la religione cattolica, ma anche le diverse minoranze del territorio.

La Comunità Ebraica di Roma ha infatti annunciato la sospensione delle cerimonie religiose all’interno delle sinagoghe della Capitale. A comunicarlo è stata Ruth Dureghello, presidente della comunità. “Nonostante la tradizione ebraica preveda obbligatoriamente la riunione di almeno dieci uomini per svolgere la preghiera, è necessario in questo momento rispettare le regole imposte dalle autorità per evitare la diffusione del nuovo Coronavirus” – ha dichiarato Dureghello.

La stessa sorte è toccata ad altre minoranze presenti nella Città Eterna. Il Centro Islamico Culturale d’Italia ha deliberato la chiusura della Grande Moschea di Roma per il periodo previsto dall’ordinanza governativa. Anche il Centro Buddhista Samantha Bhadra ha decretato la sospensione di qualsiasi attività precedentemente prevista dai programmi.

Anche l’organizzazione religiosa dei Testimoni di Geova è stata costretta ad adeguarsi alle direttive. La minoranza starebbe però valutando delle modalità alternative per continuare ad esercitare il proprio culto. Potrebbe ad esempio essere adottata la predicazione telefonica oppure, soprattutto per agevolare le persone anziane (tra i bersagli più facili del tremendo virus) potrebbe essere prevista la possibilità di accedere ad adunanze registrate.

La situazione è ovviamente molto critica. Il Coronavirus ha letteralmente messo in ginocchio l’intera nazione. Non resta che attenersi alle normative generali, nella speranza che le manifestazioni religiose possano tornare ad essere momento di celebrazione o di festa. Nella speranza che torni tutto alla normalità.

 

A cura di: Federico Trapani

 

 

 

 

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