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Emergenza Sanitaria 118, a rischio 1.740 posti di lavoro, incontro in regione Lazio. Agitazione dei sindacati e operatori sanitari

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Incontro in Regione qualche giorno fa per il rischio di perdere 1.740 posti di lavoro dell’emergenza sanitaria 118 nel Lazio. La certezza che gli operatori del servizio 118 del Lazio potrebbero restare a casa viene dalla bocca del DG Ares 118  Maria Paola Corradi. Presenti all’incontro il consigliere regionale Rodolfo Lena e gli onorevoli parlamentari Tripodi e De Vito (nella foto in basso). I punti sono stati: il processo di internalizzazione del servizio di Emergenza-Urgenza 118 e la tutela dei livelli occupazionali. La Corradi ha risposto che per quanto riguarda gli infermieri si “farà un concorso, idem con gli autisti ma come autista generico, ma per i soccorritori non ce spazio”.
 
 
«Stiamo facendo ridere tutta l’Italia – tuona Amici, segretario Regionale – tutte le altre regioni chiedono per gli autisti 5 anni di esperienza come autista di ambulanza come cita la Legge 220, nel Lazio si permette di far salire in ambulanza anche il fattorino. Per gli infermieri che da anni svolgono il servizio con dedizione verranno valutati gli anni di esperienza? Il problema più grave sono tutti i soccorritori, che fine faranno?», aggiunge. La Corradi risponde “che non prenderanno i soccorritori, il piano regionale prevede equipaggi a due, Autista (fattorino) ed infermiere»
 
«Siamo allo sbando più totale. La legge 49/89 disciplina il servizio trasporto infermi con equipaggi a tre unita. Il sig. Zingaretti con DCA n°518 del 02.11.2015 firmato proprio da lui , modifica la legge regionale prevedendo per l’ambulanza di soccorso un equipaggio a due unità. L’emergenza si può combattere con il personale qualificato quale autisti soccorritori, infermieri e soccorritori che operano nel campo dell’emergenza-urgenza con esperienza decennale», continua Amici. «L’internalizzazione ci dice la Corradi che sarà solo per Roma e Provincia, le altre 4 provincie ci vuole ancora. Si dovrà buttare giù questo ingegnoso castello di carta costruito su misura per qualcuno. Protesteremo con forza , proclameremo uno stato di agitazione e manifesteremo per la tutela dei posti di lavoro dei famosi “angeli” cosi chiamavano gli operatori. Angel che la regione Lazio ha permesso alle aziende di far fare un contratto di volontariato lavorando con un appalto pubblico, suona strano ma è cosi gli operatori da 6 anni si sono visti modificare un contratto autorizzato dalla regione Lazio di volontariato chiamato ANPAS. Chi doveva vigilare? Confidiamo in una presa di posizione di Zingaretti e D’Amato. Se ci siete battete un colpo». Conclude l’accorata nota del sindacato CONF.A.I.L. a firma del  Segretario Regionale. Conf.a.i.l. Sanità Vinicio Amici. 
 
 
 
 
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