Home » News » Esercito nei campi nomadi, Nazione Rom in protesta: «Come con Hitler e Mussolini»

Esercito nei campi nomadi, Nazione Rom in protesta: «Come con Hitler e Mussolini»

Pubblicato il

Esercito nei campi nomadi. Faranno senz’altro discutere le dichiarazioni rilasciate dall’ente Nazione Rom che cura e difende gli interessi delle popolazioni nomadi. L’argomento è d’attualità: il provvedimento che sta portando l’Esercito a presidiare gli insediamenti sparsi per la Capitale. Compreso quello di Castel Romano al centro, purtroppo, delle cronache per i numerosi episodi di illegalità. Roghi tossici, criminalità diffusa, abbandono di rifiuti d’ogni sorta. E così, mentre cresce la rabbia dei residenti che ci vivono attorno e si moltiplicano le campagne per chiuderli, monta un altro fronte della protesta: quello dei rom.

Esercito nei campi nomadi: la protesta di Nazione Rom

«Prefettura di Roma, Prefetto Paola Basilone, Sindaco Virginia Raggi, Ministro Matteo Salvini e Ministro della Difesa Elisabetta Tria, hanno deciso di impiegare i militari della Brigata Sassari, agli Ordini del Generale Andrea di Stasio per sorvegliare i campi di Castel Romano e Salviati», inizia così il comunicato stampa diramato poco fa.

Si parte da Castel Romano: «A Castel Romano vivono 1062 cittadini di etnia Rom Sinti Caminanti (RSC) ed a Salviati altri 302, in condizioni di totale esclusione sociale, tra malattie infettive, mancanza di acqua potabile, energia elettrica: campi istituiti da Roma Capitale: luoghi di isolamento ed apartheid all’interno dei quali sono costretti a vivere da 15 anni, famiglie, uomini, anziani, donne e bambini». Questa è la zona più attesa d’intervento dato che notte e giorno brucia qualcosa. Ma i militari ancora non hanno iniziato il loro presidio diversamente per quanto accaduto per il campo di Salviati.

Esercito nei campi nomadi: «Come quando c’erano Hitler e Mussolini»

«Una intera etnia viene accusata pubblicamente di compiere crimini ambientali», è il grido che si leva dalle popolazioni nomadi. Quindi l’affondo: «E’ dai tempi di Hitler e Mussolini che non avvenivano processi sommari. I gerarchi, dopo l’istaurazione delle “leggi in difesa della razza” accusavano indiscriminatamente Ebrei e Rom di essere criminali. Si minaccia di sequestrare furgoni. Molte famiglie hanno come unico sostentamento economico quello della raccolta differenziata del ferro. Si trasformano i campi in enclave militari sottoposti, de facto, ad una nuova giurisdizione: quella del razzismo di stato».

A nostro avviso però è sbagliata anche questa posizione: se è vero cioè che è sbagliato fare di tutta un’erba un fascio è altrettanto vero che qualcuno deve pur rispondere degli illeciti che avvengono in molti insediamenti. E trovare una soluzione

Esercito nei campi nomadi, Nazione Rom: «Dove sono finiti i soldi?»

Nazione Rom ne fa anche una questione economica. «L’Italia ha ricevuto nel periodo 2014 – 2020 , dalla Commissione Europea la cifra di 7 miliardi di euro per l’inclusione di RSC, senza fissa dimora, vittime di tratta e schiavitù, minori stranieri non accompagnati, detenuti ed ex detenuti. Denaro pubblico sparito nelle mani degli Amministratori: nessun beneficio, nessun percorso di inclusione sociale, nessun accesso a casa, lavoro, scuola, salute, sicurezza». Accuse precise, dirette. 

Anche l’unico risultato definito positivo dalla giunta capitolina guidata da Virginia Raggi, ovvero lo sgombero del camping river, viene contestato da Nazione Rom.

«Il 26 luglio 2018, Matteo Salvini e Virginia Raggi, sgomberarono l’unico esempio di inclusione sociale di cittadini RSC nella capitale, il Camping River: 420 cittadini, tra cui 196 bambini, furono messi sulla strada, le abitazioni distrutte». «Il 13 novembre 2018, ANR, presento una nuova denuncia contro gli autori politici e materiali, dello sgombero. Ad oggi, ancora nessuna risposta da parte della Procura di Roma».

«Adesso – conclude Nazione Rom – si schiera l’Esercito nei campi nomadi: una atto di guerra etnica contro la popolazione civile discriminata da 90 anni. RSC furono tra le principali vittime del razzismo divenuto Stato: fascismo e nazismo, un crimine né riconosciuto né risarcito. ANR ed i Consiglio Nazionale RSC di Castel Romano e di Salviati si appellano ai cittadini: è necessario mobilitarsi, scendere in piazza, organizzare una grandissima manifestazione davanti alla Prefettura di Roma per chiedere la fine della persecuzione razziale, il ritiro dell’esercito dai campi e la programmazione di percorsi di inclusione sociale per tutti i cittadini e le famiglie che vivono in marginalità, povertà ed esclusione».
 

 

Impostazioni privacy