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Fatturazione elettronica: arriva l’obbligo anche per i forfettari?

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Fino a poche settimane fa sembrava ormai certezza, considerate le voci degli ultimi giorni, però, la situazione non dovrebbe mutare nemmeno per quest’anno. Parliamo dell’estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica anche al regime forfettario, con il Governo che pare abbia cambiato idea sull’includere le partite Iva tra i soggetti vincolati all’e-fattura.

Per loro, al momento, la ricerca dei migliori strumenti per la fatturazione elettronica non è ancora necessaria. Magari lo sarà in futuro, con i prossimi anni che, in questo senso, potrebbero essere quelli giusti per vedere la proposta concretizzarsi.

I motivi per cui si stava valutando di estendere l’obbligo anche alle partite IVA

La notizia dell’estensione della fattura elettronica era iniziata a circolare durante l’estate, a seguito di alcune valutazioni dal Governo sull’utilità dell’obbligo.

Per i vertici di Palazzo Chigi l’allargamento del pubblico avrebbe consentito di continuare l’azione per prevenire e contrastare l’evasione fiscale, ma anche di continuare a mantenere sotto controllo i conti. Al di là dei giudizi compiuti sul bilancio, infatti, il gettito derivante dall’e-fattura è stati pari a 2 miliardi di euro nel 2020.

Estendere l’obbligo avrebbe significato ampliare l’archivio dei dati utili con i numeri di oltre un milione e mezzo di lavoratori autonomi, professionisti e ditte individuali che, ad oggi, aderiscono al regime forfettario.

Regime forfettario: i dati ufficiali del Ministero dell’Economia e Finanza

In particolare, stando ai numeri resi noti dal Ministero dell’Economia e Finanza, le nuove partite Iva sono cresciute in maniera significativa rispetto al secondo trimestre del 2020: si parla di un incremento del 54,1%, per un totale di 147.153 nuove aperture.

Di queste, quasi la metà (pari al 41,6%) hanno aderito al regime forfettario, ovvero circa 61.153. Anche in questo caso, l’aumento è significativo, con un più 6,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Niente e-fattura, si studiano ritocchi ai coefficienti di redditività

L’obbligo della fatturazione elettronica appare un’ipotesi remota ma, come anticipato dal Sole 24 Ore, il Governo ha intenzione di apportare alcuni correttivi ai coefficienti di redditività.

Si va verso la conferma del tetto del regime forfettario fino ai 65 mila euro di ricavi e compensi, con aliquote per le nuove attività al 15% e al 5%, e un possibile nuovo regime biennale di favore per chi supera i 65 mila euro ed entra così nella tassazione ordinaria.

La situazione verrà chiarita già nei prossimi giorni quando il Consiglio dei Ministri discuterà il disegno di legge delega.

Chi è esentato dalla fatturazione elettronica?

Nonostante nel corso degli anni l’obbligo della fatturazione elettronica sia stato esteso a una platea davvero ampia di interessati, sia nel settore pubblico sia in quello privato, rimangono ancora fuori dalla direttiva:

  • Lavoratori autonomi, professionisti e ditte individuali;
  • Medici, farmacie e quanti esercitano nel settore sanitario secondo le norme stabilite dal Garante della Privacy in data dicembre 2018;
  • Piccoli produttori operanti nel settore dell’agricoltura,
  • Società sportive dilettantistiche che possono legalmente conservare il tradizionale sistema di fatturazione;
  • Soggetti non residenti in Italia che effettuano o ricevono operazioni.
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