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Fiumicino, il Sindaco chiede chiarezza su Alitalia: «Oltre 5.000 posti di lavoro in bilico», chiesto incontro ai Ministri

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Sciopero aerei oggi 24 settembre 2021

Il Sindaco di Fiumicino Esterino Montino chiede chiarezza su Alitalia. «Continuano a girare voci incontrollate, indiscrezioni su piani che prevedono smembramenti e cessioni e più di 5.000 posti di lavoro in bilico, senza considerare l’indotto», ha dichiarato il primo cittadino. 

Fiumicino: nuove ombra attorno ad Alitalia

«Torna, ancora una volta, l’ipotesi spezzatino – spiega Montino – ma mi preme ricordare a tutti che il declino di Alitalia è diventato inarrestabile proprio con l’avvento dei privati. Quando il piano del governo Prodi venne smantellato, in nome di una interpretazione strumentale dell’italianità, e arrivarono i “capitani coraggiosi”, iniziò il vero disastro da cui non ci siamo mai ripresi. Questo deve essere chiaro e da questa consapevolezza bisogna ripartire, sapendo che è fondamentale affidarsi a manager e specialisti del settore. Manager che puzzino di cherosene, mi si passi l’espressione», tuona il primo cittadino.

Chiesto incontro ai Ministri competenti in materia

«Tre giorni fa ho scritto ai tre ministri competenti, cioè Giorgetti, Giovannini e Orlando, chiedendo loro un incontro urgente su questa vicenda – spiega il sindaco – è vero che il governo ha ottenuto il secondo voto di fiducia solo ieri, ma è anche vero che quella di Alitalia è una vicenda nota e sulla quale non si può davvero perdere altro tempo».

«Sono in attesa di risposta da ognuno di loro e comprendo che avranno bisogno di qualche giorno per prendere i mano i tanti dossier che ognuno ha trovato sulla propria scrivania e quello di Alitalia è parecchio caldo – conclude Montino – Ma sono fiducioso che la risposta arriverà. Qui stiamo parlando di un asset fondamentale per ogni Paese, come dimostrano i massicci interventi di Francia e Germania per salvare le proprie compagnie di bandiera duramente colpite dalla pandemia. E stiamo parlando, ricordiamolo sempre, di più di 11 mila dipendenti e altrettanti lavoratori dell’indotto il cui futuro dipende dalle decisioni che saranno prese nei prossimi giorni».

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