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Fiumicino, piccoli ludopatici crescono: il gioco che rovina persone e intere famiglie

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Le tre del pomeriggio. Il sole picchia duro su viale delle Meduse, il corso della zona sud della città. Non per loro, un gruppetto di adolescenti in sella ai loro scooter che hanno trovato riparo sotto una tettoia. E’ quella di un centro scommesse, una delle numerose sale gioco di cui il Comune di Fiumicino è disseminato.

Attendono. Ed ecco uscire a testa bassa un ragazzo più grande, forse 18enne, con delle schedine in mano.

E’ così che funziona. I minori non possono entrare – come tutti sanno e come è scritto a chiare lettere fuori da ogni sala – ma possono ben affidare le loro speranze di vincita e di guadagno ad un maggiorenne che gioca per loro.

Tuttavia le cose non vanno sempre così.

“Di regola in qualsiasi sala possono entrare solo maggiorenni – dichiara Christian, 48 anni, dipendente dal gioco d’azzardo da quando era un ragazzino. La sua ludopatia, non esita ad ammetterlo, l’ha ereditata dai genitori – In realtà ognuno fa come gli pare e non rispetta le norme. Dipende tutto da chi gestisce la sala. Le Stanleybet oltretutto hanno la sede fiscale a Malta e non sono regolari…questo però lo Stato lo sa!” – denuncia Christian.

Ma anche nei vari punti Sisal annessi alle rivendite di tabacchi – secondo il nostro testimone – la presenza dei minorenni è molto significativa.

“Da anni è così. I ragazzini scommettono sulle partite, giocano alle macchinette. ai cavalli. E’ pieno ora anche di monitor che simulano corse di cani, corse di cavalli e persino di cammelli. I soldi ormai li hanno tutti…non è più come trent’anni fa che se facevi il bravo ti davano la paghetta. Alle brutte vendono il fumo. E quei guadagni diventano le puntate delle prossime scommesse…”

Un quadro davvero desolante, un circolo vizioso fino ad oggi sicuramente sottovalutato.

E così i piccoli ludopatici crescono e il loro vizio prende il sopravvento. Rovina persone, intere famiglie, la società stessa.

“Oggi con internet e i cellulari è ancora più facile diventare preda del vizio del gioco – sottolinea Christian – e nella maggior parte dei casi si tratta di giochi truffaldini che tolgono solo soldi alla gente”

Secondo Christian fra gli adulti, sarebbero le donne a dimostrare maggiore propensione alla ludopatia.

Proprio mentre conversiamo seduti al tavolo di un bar, un’anziana signora con un passeggino dove fa capolino un bimbo di appena un anno – si reca decisa alle macchinette nella sala interna del locale. Il suo ruolo di nonna deve andarle proprio stretto. In pochi minuti – stregata dalle immagini che si ripetono ossessivamente sul display della slot machine – si è già dimenticata del nipotino che rassegnato a quella indifferenza, con il pollice in bocca, guarda un punto lontano.

Rosanna Sabella

 

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