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Fosso Grande di Marina di Ardea, corso deviato? La segnalazione di una residente

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Dallo scorso febbraio 2017, il naturale corso del fiume Incastro, declassato a fosso, secondo i residenti di Marina di Ardea sarebbe stato meccanicamente deviato. La segnalazione, che ci è giunta da una cittadina residente in Via Bari, una strada limitrofa al fosso, verterebbe su una presunta volontaria deviazione del corso d’acqua di Marina di Ardea nei pressi di un rimessaggio di barche, che avrebbe iniziato la sua attività proprio nello scorso febbraio, periodo nel quale sarebbe anche apparso nei pressi un nuovo chioschetto-bar.

Il corso naturale dell’Incastro, che convoglia le acque del lago di Nemi nel Mar Tirreno, convergeva  contiguamente alla zona residenziale “Sabbie d’oro”. 

Noi de “Il Corriere della Città” abbiamo verificato l’effettiva presenza del rimessaggio di barche nei pressi del corso d’acqua, ma nonostante le nostre ricerche, non siamo ancora riusciti ad avere il parere più tecnico di un geologo che verificasse l’effettiva meccanicità della deviazione del Fosso Grande.

I residenti lamentano i continui spostamenti delle barche con una gru e la presenza di cattivo odore causata dalla natura delle acque dell’Incastro, che nella segnalazione è paragonata, per colore, al “Nesquik”. 

I residenti sostengono inoltre come l’acqua del mare stessa, nei pressi di Via Bari, sia impraticabile e maleodorante e che tutto questo stia ovviamente danneggiando le loro proprietà, che avrebbero visto crollare il loro valore economico.

A differenza dei residenti di Via Bari, tuttavia, quelli del centro residenziale “Sabbie d’Oro” avrebbero, se la deviazione dell’Incastro fosse davvero stata meccanica, tratto un ingente vantaggio dalla perdita della contiguità del corso del fosso con il residence in questione.

Dell’intera vicenda ce ne eravamo occupati lo scorso dicembre ma oggi sono ancora gli stessi residenti a cercare di far sentire la propria voce dato che nulla è cambiato.

“Abbiamo comprato una casa nel 2010 perché mio figlio soffre di asma”, scrive ad esempio una residente.

“Adesso tra cattivo odore dello smog della gru e impossibilità di bagnarsi a mare a causa dello scarico di colore marrone/nero di dubbia provenienza del Fiume, ci ritroviamo a non poter scendere in spiaggia a meno di allontanarsi di parecchio dalla zona e ovviamente anche le case perderanno ulteriormente valore. Spero che qualcuno possa aiutarci a porre rimedio per questo scempio…”,  l’appello conclusivo lanciato alle istituzioni.

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