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Gianluigi Torzi: arrestato il broker coinvolto nella compravendita dell’immobile di Londra al Vaticano

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I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo l’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali con la quale il G.I.P. del  Tribunale capitolino, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, ha disposto l’arresto nei confronti di Torzi Gianluigi (classe 1979).

Spiccata anche la misura interdittiva del divieto di esercitare la professione di commercialista o uffici direttivi di imprese per la durata di 6 mesi nei confronti di Capizzi Giacomo (classe 1969), Camalò Alfredo  (classe 1978) e Del Sette Matteo (classe 1967).

Tutti i soggetti risultano indagati, a vario titolo, per  emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti, nonché, soltanto il primo,  per autoriciclaggio

Chi è Gianluigi Torzi il broker del Vaticano

Gianluigi Torzi è il noto broker finanziario coinvolto nella vicenda della compravendita dell’immobile al n. 60 di Sloane Avenue a Londra, per la quale è sotto inchiesta da parte dell’Autorità Giudiziaria Vaticana, che gli ha contestato un illecito profitto pari a 15 milioni  di euro

Sulla base delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica agli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, a seguito della richiesta di assistenza  giudiziaria formulata dal Promotore di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano, è stato ricostruito come parte della predetta somma, bonificata a due società inglesi dell’imprenditore molisano, sia stata impiegata per l’acquisto di azioni di società quotate  nella borsa italiana – per un importo di oltre 4,5 milioni di euro, che gli ha consentito,  dopo pochi mesi, di conseguire un guadagno di oltre 750.000 euro – e per ripianare il  debito di 670.000 euro di altre due aziende allo stesso riferibili. 

L’operazione Broking Bad

Dagli elementi acquisiti è stato altresì accertato un giro di false fatturazioni – non collegato all’operazione immobiliare londinese – realizzato da Torzi, unitamente a Capizzi e ai commercialisti di riferimento del gruppo di imprese italiane ed estere riconducibili al broker,  Camalò e Del Sette, senza alcuna giustificazione commerciale e al solo scopo di  frodare il Fisco. L’attività odierna testimonia il costante impegno della Procura della Repubblica e della  Guardia di Finanza di Roma nel contrasto alle frodi fiscali e al riciclaggio dei proventi delle  attività illecite.

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