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Green pass: “Così ci rimettono bar e ristoranti. Troppe incongruenze, perché discoteche ancora chiuse?”

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Il green pass continua a dividere l’opinione pubblica ma anche dal mondo degli esercenti arrivano perplessità e un invito al Governo a rimodularne le disposizioni. “Si tratta di un provvedimento che rischia di essere punitivo per i gestori di bar e ristoranti”, esordisce Confesercenti in una nota. “E per di più incomprensibili estensione dell’obbligo a fiere e sagre all’aperto e mancata riapertura delle discoteche“. Per l’Associazione che raggruppa i commercianti insomma ci sarebbe più di un correttivo da apportare.

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Confesercenti sul Green Pass: “Va modificato, incongruenze incomprensibili”

Il green pass, così come è stato delineato, rischia comunque di essere un provvedimento ingiustamente punitivo per le imprese, che non solo devono sostenere l’onere organizzativo ed economico del controllo, ma anche assumersi responsabilità legali che non competono loro. Così Confesercenti“, prosegue la nota.

Noi condividiamo l’esigenza di accelerare l’adesione della popolazione alla campagna vaccinale, ma la collaborazione delle imprese non può diventare un’assunzione eccessiva di responsabilità o un caos organizzativo, anche in considerazione del fatto che il green pass è comunque una forte limitazione dell’attività economica, che andrà certamente indennizzata“, fanno sapere da Confesercenti.

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“Fiere e sagre sì, discoteche no: perché?”

E ancora: “Restano, inoltre, delle incongruenze incomprensibili. Pensiamo ad esempio all’estensione dell’obbligo anche alle fiere e alle sagre all’aperto, che appare immotivata, visto che notoriamente il pericolo di contagio all’aria aperta è minore. Allo stesso modo, non capiamo perché l’obbligo di green pass non sia sufficiente a riaprire le discoteche: una decisione che rischia di diventare il colpo di grazia per moltissime attività, praticamente chiuse da un anno e mezzo“.

“Questo ultimo provvedimento pone a carico di alcuni imprenditori incombenze di particolare onerosità e – in alcuni casi – impossibili da gestire. Abbiamo scritto al governo per chiedere di aprire un tavolo tecnico ed avviare un confronto con le associazioni che rappresentano le imprese interessate dalle limitazioni. Draghi ci incontri: sono necessari correttivi urgenti e chiarimenti sulle modalità di controllo prima dell’entrata in vigore dell’obbligo“, conclude il testo.

Di seguito la lettera inviata dalla Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise al Presidente del Consiglio Mario Draghi

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