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Green Pass, l’allarme dei ristoratori: “Con il certificato obbligatorio perdite superiori ai 100 milioni di euro a Roma e nel Lazio”

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Regioni in zona gialla o arancione da lunedì 17 gennaio 2022

Oggi il Governo approverà il decreto che impone l’obbligo di green pass per accedere nei luoghi di maggiori assembramenti. Le polemiche non sono mancate e ad oggi si discute sulle possibili perdite per la ristorazione. Fiepet-Confesercenti ha denunciato una possibile perdita per 100 milioni di euro.

Il Green Pass nei ristoranti

Il problema del Green Pass nei ristoranti è legato a enormi perdite economiche determinate dal minor numero di clienti.  Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti ha infatti dichiarato: “Certo, meglio il Green Pass alla chiusura forzata, ma la soluzione giusta non può essere il male minore. Per il comparto ristorativo serve buonsenso, quello che è mancato in questo anno e mezzo di emergenza pandemica”. Le perdite sarebbero notevoli, e questo spaventa il campo della ristorazione: “Qualora il Governo decidesse di estendere il certificato obbligatorio si perderebbero complessivamente 1,5 miliardi di fatturato tra esercizi pubblici e attività turistiche, con un danno di 300 milioni di euro di fatturato per i soli bar e ristoranti. In tutto questo ricordiamo che una quota tra il 30 ed il 40% dei bar e dei ristoranti italiani ancora non ha dehors o tavoli all’esterno, il più delle volte perché non ci sono spazi esterni adeguati. Sarebbe una debacle anche per i ristoranti della Capitale e del territorio laziale con perdite vicine ai 100 milioni di euro. Di fatto, il green pass rappresenta per la ristorazione una restrizione, che ci porta indietro anziché avanti, e che rischia di sferrare un nuovo colpo mortale anche ai livelli occupazionali e all’indotto della filiera agroalimentare”.

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