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Guidonia, anomalie nel Concorso per la Polizia Locale: ecco il racconto di un cittadino

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Concorso Guidonia

Un concorso pubblico, la possibilità di trovare finalmente lavoro dopo mesi passati a studiare, tra libri e manuali. Poi il giorno delle prove, prima le selettive, poi quelle scritte. E via con i punteggi e la graduatoria. Un iter di prassi, quasi ‘normale’, se non fosse che questa volta al Comune di Guidonia sembrerebbero esserci delle anomalie. E a raccontarlo alla nostra redazione è stato un cittadino che ha partecipato al concorso bandito dal comune di Guidonia, Comune alle porte di Roma, per varie figure professionali, per fare 35 assunzioni.

Comune di Guidonia e il concorso pubblico: la testimonianza

‘Io ho fatto domanda per il profilo della Polizia Locale. Abbiamo partecipato alle prove pre-selettive, abbastanza difficili, poi una volta superate quelle c’è stato l’accesso alla prova scritta. Da lì il concorso sarebbe terminato: chi superava la prova scritta sarebbe entrato in graduatoria’. Niente di diverso dai soliti concorsi pubblici, se non fosse che questa volta pare non sia stata rispettata la legge. O meglio, l’articolo 37 della Legge Tupi (Testo Unico sul Pubblico Impiego), quella che prevede obbligatoriamente quesiti di inglese e di informatica.

“Nelle prove non hanno incluso quesiti di inglese e informatica, per legge obbligatori nei concorsi pubblici” – spiega il cittadino che ci ha contattato e che si è fatto portavoce di chi è nella sua stessa condizione. E lo stesso sembrerebbe essere successo a Civitavecchia, dove per lo stesso motivo il concorso è stato sospeso in attesa di rifare le prove davanti a una nuova commissione. “Noi siamo circa una decina di persone, e stiamo provando a contattare l’amministrazione per sospendere e rifare le prove, ma ci rimbalzano da una parte all’altra. Abbiamo ovviamente fatto richiesta di accesso agli atti per vedere i nostri compiti e capire i motivi delle bocciature, visto che siamo certi della nostra preparazione, ma sicuramente serviranno tutti i 30 giorni previsti dalla legge, cosa che porterà nel frattempo alle assunzioni. Per questo stiamo cercando di accendere un faro su questa situazione”. Situazione, stando a quello che ci viene raccontato, in cui la trasparenza non sembrerebbe essere di casa, visto che i risultati delle prove (sia le pre-selettive che quelle scritte) non sono stati resi noti e i partecipanti non conoscono il loro punteggio. Sanno di non essere in graduatoria, ma non il perché.

Le anomalie nel concorso pubblico di Guidonia

“Su 60 persone che hanno studiato e si sono preparate per il Concorso,  8 sono risultate idonee e sono in graduatoria, a fronte dei 6 posti che dovevano coprire” . Troppo poche, forse, le persone con una selezione ridotta all’osso. “Stiamo cercando di puntare i riflettori su questa vicenda. Forse noi non avremo comunque la possibilità di rifare le prove con una nuova commissione, ma almeno speriamo non vengano assunti solo raccomandati”. La legge è stata rispettata o si tratta dell’ennesimo ‘schiaffo’ all’onestà di chi sperava di lavorare perbene e seriamente? Di chi ha studiato e si è preparato per poi ritrovarsi fuori dalla graduatoria?

“Noi abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti tramite PEC, ma loro hanno 30 giorni di tempo per risponderci. Passerà troppo tempo e avranno già fatto le assunzioni, con le festività di mezzo. Ci stiamo rivolgendo anche all’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, per saperne di più”.  Ma chi sono quelle 8 persone che sono in graduatoria? Potrebbero esserci legami con esponenti del mondo politico? Potrebbe esserci un filo conduttore o un colore partitico che farebbe la differenza? Sono tutte domande lecite, ma sarà l’Anac che dovrà appurare eventuali anomalie nel concorso pubblico, in cui credevano decine e decine di persone. Con la speranza che in Italia, a prescindere da questo caso specifico, si vada avanti più per meriti che per conoscenze. 

(Foto di repertorio)

 

 

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