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Incendio Eco-X Pomezia, aggiornamenti sulla qualità dell’aria: l’Arpa pubblica i dati su diossine e solventi

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Arpa Lazio ha pubblicato questo pomeriggio i nuovi dati su PM10 e inquinanti organici (diossine, IPA e PCB) più primi dati su solventi (BTEX).
L’andamento, si legge nella relazione consultabile al link http://www.arpalazio.gov.it/download/?sez=eventi&pid=078&fln=Incendio_Pomezia_Relazione_16-5-2017_inquinanti-vari.pdf, sembra essere di costante diminuzione dei valori inquinanti, anche se ci sono ancora valori elevati di microinquinanti organici (tra cui la diossina).
Alta anche la presenza di benzene, inquinante presente in caso di incendi.
Nelle tabelle che pubblichiamo ci sono i dati registrati dall’Agenzia Regionale Protezione Ambiente.

Dati Arpa incendio

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Oggi pomeriggio si è anche svolta la commissione Ambiente in Senato riguardante l’impatto ambientale dell’incendio alla Eco-x che ha coinvolto la Città di Pomezia.

“Ho spiegato alla commissione quanto successo dai momenti dell’incendio fino alla diffusione dei dati di ASL e ARPA – ha affermato il Sindaco Fabio Fucci attraverso una nota stampa – Quando è scoppiato l’incendio due elementi erano da tenere maggiormente sotto controllo: la presenza di diossina e le fibre di amianto. Per questo motivo i contatti con ARPA e ASL sono stati continui, proprio per avere un costante monitoraggio della situazione che tutta la Città stava vivendo. Ho cercato di trattare il problema nel giusto modo: né generando del falso allarmismo, né sminuendo l’impatto dell’incendio. Ho emanato tutte le ordinanze necessarie per salvaguardare la salute dei miei concittadini, dei ragazzi delle scuole, delle persone che si trovavano inprossimità della Eco-x.

Riguardo l’amianto, l’ASL mi ha comunicato di non aver rilevato dispersione di fibre nell’ambiente. Riguardo la diossina oggi, con idati ufficiali, posso confermare valori alti in prossimità dell’impianto nei giorni dell’incendio e, da come si può dedurre dalle rilevazioni effettuate da ARPA, in discesa nei giorni successivi.

La Regione Lazio dovrà fornirci poi numerose spiegazioni dal momento in cui che a partire dal 2009 la ASL aveva comunicato alla stessa Regione che non risultavano agli atti le certificazioni antincendio dello stabilimento che è stato poi autorizzato ad operare sul territorio a partire dal 2010. C’è di più. Nel 2015 la Regione Lazio ha anche autorizzato la proprietà dell’impianto ad incrementare i rifiuti non pericolosi di una quantità pari a 1.000 ton/anno. Non mi capacito su come abbia fatto la Regione Lazio ad autorizzare tale aumento senza assicurarsi che ci fossero tutte le dovute garanzie in merito all’impianto antincendio che già da tempo si presentava critico. Durante l’audizione – ha concluso il Sindaco – ho richiesto il massimo sostegno dal governo e da tutte le Istituzioni per fare in modo che la bonifica avvenga rapidamente e senza impatto per il nostro territorio”.

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