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Incendio a Pomezia, giorni per spegnere i focolai. Legambiente: “Il peggior rogo di rifiuti degli ultimi anni”

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“Questo è uno dei peggiori incendi di rifiuti degli ultimi anni e va fatta immediata chiarezza su cause e conseguenze”.

Lo dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, a proposito della enorme e nera nube scaturita dall’incendio dei capannoni della “Eco X” di Pomezia sulla Pontina Vecchia, un’azienda di stoccaggio e lavorazione della plastica da riciclo, propagandosi sul territorio a sud di Roma, tra i Castelli e il mare.

Conseguenze, ha spiegato Scacchi, “che possono essere molto gravi per il territorio interessato, dato soprattutto l’inquinamento potenziale che le plastiche incendiate potrebbero diffondere e far ricadere al suolo”.

La procura di Velletri ha aperto un’inchiesta sul rogo divampato, il procuratore Francesco Prete ha affidato gli accertamenti al sostituto Luigi Paoletti ed il primo atto è stato quello di affidare all’Arpa l’incarico di monitorare l’aria, il suolo, il sottosuolo oltre alle falde acquifere. Gli esiti di questi primi interventi sono previsti nel giro di un paio di giorni e lo stesso tempo sarà necessario per domare i focolai dell’incendi.

E il Codacons, dopo una denuncia in Procura per inquinamento ambientale proprio a seguito dell’incendio sulla Pontina Vecchia, ha avviato le pratiche per una “azione risarcitoria collettiva a tutela della popolazione coinvolta nell’incidente”, contro i responsabili del rogo “che verranno accertati dalla magistratura”, e contro enti pubblici o istituzioni “nel caso in cui dovessero emergere omissioni o negligenze sul fronte della sicurezza e dei controlli”.

Gli enti locali di competenza sul territorio, a scopo precauzionale con la stretta collaborazione del corpo nazionale Vigili del Fuoco – Comando di Roma – hanno chiuso esercizi commerciali e altre unità abitative per un raggio di 100 metri, mentre per almeno 2 km, sempre per precauzione, sono stati chiusi edifici pubblici e scuole.

I vigili del fuoco, oltre ad impegnarsi impegnati nell’abbassamento quasi completo delle fiamme, nella rimozione di ingenti materiali bruciati, nella delimitazione e bonifica della zona circostante, hanno anche provveduto a dispensare consigli tecnico-pratici alle persone nelle unità abitative.

Il ministro, ha spiegato una nota, monitora la situazione con la direzione competente del dicastero e con l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), che è a disposizione dell’Arpa regionale per ogni necessario supporto tecnico.

E’ stato inoltre allertato l’Istituto zooprofilattico Lazio-Toscana per monitorare gli allevamenti presenti in zona, come ha comunicato la Regione Lazio.

Non si sono riscontrate ricadute sul territorio di Roma Capitale, e il Campidoglio, “al fine di rassicurare i cittadini”, ha fatto sapere che “al momento non sono pervenute note o raccomandazioni all’amministrazione capitolina, dalle Asl e dalle altre istituzioni competenti, su eventuali misure da assumere a tutela dell’incolumità della popolazione”.

Gli uffici della Città metropolitana di Roma Capitale si sono nel frattempo messi in contatto con i Comuni attraversati dalla nube che si è sprigionata dopo le fiamme, e la sindaca Virginia Raggi, “come da indicazioni dell’Azienda sanitaria Rm6”, ha invitato i cittadini dei Comuni di Nettuno, Anzio, Pomezia, Ardea, Velletri, Lavinio, Lanuvio, Genzano, Albano laziale, Ariccia, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Ciampino, Frascati, Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora, Montecompatri, Monte Porzio Catone e Colonna “a tenere chiuse le finestre delle abitazioni, scuole, uffici, strutture sanitarie e socio-assistenziali, limitare gli spostamenti se non strettamente necessari e nei prossimi giorni di lavare con accuratezza frutta e verdura, come prescritto e indicato dalla struttura sanitaria”.

“Manterremo uno stretto contatto anche con l’ARPA – ha concluso Raggi – alla quale abbiamo chiesto un monitoraggio della situazione e relativi aggiornamenti con intervalli i due ore”.

La Regione Lazio rassicura che non c’è nessuno caso di intossicazione nei pronto soccorso. “In seguito alla nube sviluppatasi a seguito dell’’incendio al deposito di plastica di Pomezia, non si sono registrati ad ora, accessi nei Pronto soccorso degli ospedali del Lazio correlati a intossicazione. Fin ad ora l’Ares 118 è intervenuta solamente per portare soccorso a due vigli del fuoco, il primo a causa di un lieve malore e l’altro per una leggera distorsione al piede.

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