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La Passione di Cristo, una passione apriliana.

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Tanta partecipazione di pubblico sta ricevendo la rappresentazione della Passione di Cristo, in scena in queste ore in una Piazza Roma gremita.


Promossa dal Comune di Aprilia e avallata dal parroco della Chiesa San Michele Arcangelo, Don Franco Marando, per la sua realizzazione sono state coinvolte tanti attori e comparse e come palcoscenico l’intera piazza.

La rappresentazione è stata organizzata dalla ProLoco di Aprilia e alla Associazione “Passione vivente Città di Aprilia” con la regia di Francesco Vuturo.
Essa rievoca la sofferenza e l’agonia di Gesù Cristo che hanno portato alla sua crocifissione.
Secondo la tradizione cristiana, fondata soprattutto sui tre vangeli sinottici, la Passione di Gesù si svolse secondo le seguenti tappe:
“la sera del giovedì, Gesù celebra la Pasqua ebraica con i suoi discepoli. Il presunto luogo di questa celebrazione (il Cenacolo) si trova sul Monte Sion.
Terminata la cena, Gesù scende con i discepoli nella valle del torrente Cedron, appena fuori Gerusalemme, nel giardino del Getsemani, dove si ritira in preghiera. Nel frattempo Giuda Iscariota avvisa i sacerdoti e li conduce al Getsemani, dove Gesù viene arrestato. È ormai notte.
Gesù viene condotto al palazzo del sommo sacerdote Caifa, dove viene processato dal Sinedrio.
Il processo si svolge durante la notte e termina al canto del gallo, quando l’alba è ormai vicina. I sacerdoti temevano che, processando pubblicamente Gesù, la folla si sollevasse per liberarlo; per questo lo processarono in segreto e con la massima fretta.
La mattina del venerdì, appena si fa giorno, i sacerdoti conducono Gesù da Ponzio Pilato, che risiede nella Fortezza Antonia. Durante la mattina, secondo Luca, Pilato invia Gesù anche da Erode Antipa, il quale dopo averlo interrogato lo rimanda indietro.
Gesù muore alle tre del pomeriggio del venerdì. Secondo gli storici, la data più probabile è il 7 aprile 30 (altre date possibili sono il 27 aprile 31 e il 3 aprile 33).
Giuseppe d’Arimatea si reca da Pilato e gli domanda il corpo di Gesù. Pilato, stupito che fosse già morto, manda a chiamare il centurione sul Golgota per interrogarlo: in questo modo trascorre probabilmente circa un’ora. Giuseppe, quindi, va a procurarsi il lenzuolo funebre per seppellire Gesù, spendendo altro tempo. Quando infine, insieme a Nicodemo, Giuseppe depone Gesù dalla croce, il tramonto è ormai imminente, e con esso l’inizio del riposo sabbatico: il corpo di Gesù viene quindi deposto in un sepolcro lì vicino.”


Gli avvenimenti della Passione vengono ancora oggi celebrati dai cristiani di tutto il mondo nella cosiddetta “Settimana Santa” (la settimana che precede la Pasqua).

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Marina Cozzo

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