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La piccola soffre ma i medici non le fanno il cesareo d’urgenza: ora la figlia ha una disabilità gravissima

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allame asl

Si è conclusa con la condanna al risarcimento per quattro medici (due ginecologhe e due neonatologi, oltre che per la struttura sanitaria) di una casa di cura di Roma per i danni causati ad una bimba al momento del parto. E’ la storia di Alessandra che quattro anni fa ha dato alla luce la piccola Elenora ma qualcosa, purtroppo, al momento della nascita, non ha funzionato. 

La donna ha raccontato la sua storia a Fanpage.it: «La gravidanza era stata tranquilla almeno fino al giorno del parto. Già dalla mattina si era capito che qualcosa non andava: c’erano segni di asfissia e perdita del battito ma nessuno ha voluto farmi il cesareo d’urgenza», racconta.

Secondo quanto denunciato alla donna sarebbero state eseguite “manovre di Kristeller anche oltre la cadenza temporale delle controindicazioni, per ben 45 minuti, e tre tentativi di ventosa”, tutte azioni che sarebbero state poi omesse nella cartella clinica.

La bimba nasce “cianotica e senza segni di vita”, spiega ancora la mamma. «Ma anziché portare mia figlia in terapia intensiva, magari al Bambino Gesù, l’hanno tenuta al nido senza fare niente tutta la notte». 

Oggi la piccola Eleonora (oggi ha 4 anni, ndr),  sopravvissuta a quei terribili momenti, soffre di “tetraparesi spastico distonica ed epilessia focale sintomatica” proprio a causa dell’asfissia da parto. «Mia figlia non parlerà mai, non camminerà e non sarà mai autonoma, ha bisogno di cure costose che in Italia non passano e sono solo a pagamento», chiosa amaramente la mamma.

 

 

 

 

 

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