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‘La vera storia di Luisa Bonfanti’ al Nuovo Cinema Aquila

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‘La vera storia di Luisa Bonfanti’, il film presentato da Inthefilm, di Franco Angeli con Livia Bonifazi e Stefano Pesce. L’invito alle Serate Evento è per il 28/02/ e 1/03 alle ore 20:00 al Nuovo Cinema Aquila, in Via l’Aquila 66/76 Roma.

‘La vera storia di Luisa Bonfanti’, il cast

Gli attori sono Francesco Apolloni, Giovanni Guardiano, Paolo Lorimer, Barbara Mautino, Serafino Murri, Sandro Palmieri, Lorenza Perrone, Luigi Tani, Matteo Zenini. Con la partecipazione straordinaria di Ettore Scola, Francesco Maselli, Otello Angeli, Antonio Spoletini, Giulio Natalucci.

'La vera storia di Luisa Bonfanti'

Una produzione Inthefilm in collaborazone con Aamod- Archivio Audiovisivo del Movimento =peraio e Democratico Annamode Costume e Jcbits Production. Prodotto da Giampietro Preziosa e Marco S. Puccioni, regia di Franco Angeli

https://youtu.be/3AP2ZULd8LI

Una vita romana da raccontare 

‘La vera storia di Luisa Bonfanti’ racconta la breve vita dell’attrice romana, nata nel dopoguerra, tra le baracche a ridosso dell’Acquedotto Felice, e morta il 10 giugno 1984, a poche ore da Enrico Berlinguer. Luisa Bonfanti, interpretata da una poliedrica Livia Bonifazi, è un personaggio di finzione assolutamente verosimile.

 

Attraverso filmati, articoli e ricordi di quanti l’avrebbero conosciuta, come Maselli, Scola e Spoletini – che interpretano loro stessi nel film – la pseudo-biografia di Luisa Bonfanti prende forma, tanto da far diventare reale un personaggio di finzione.

'La vera storia di Luisa Bonfanti'

Il regista Franco Angeli ha deciso di raccontare la donna nell’istante del suicidio quando, colta a guardarsi indietro, cercando le ragioni della sua esistenza, ripensa alla sua vita bruciata velocemente e ormai quasi interamente consumata.

Dall’infanzia al Mandrione all’incontro con Pasolini; dagli anni dell’impegno politico e del cinema militante alla storia d’amore con un pittore della scuola di Piazza del Popolo, fino alla perdita di ideali e all’ingresso, quasi accidentale, nel cinema pornografico.

Livia Bonifazi ha la capacità di rendere credibile il momento in cui il proiettile, uscito con un lampo dalla canna fumante della pistola, arresta improvvisamente la sua corsa, e rimane a galleggiare in aria a metà strada tra l’arma e la testa della donna.

Le ragioni casuali dell’esistenza

Sospeso, quasi immobile, se non fosse per quel leggero fluttuare. E’ l’attimo in cui tutto si ferma, si congela. L’istante in cui – compresso in quel milionesimo di secondo – il tempo esplode.

Luisa cerca le ragioni della sua esistenza e per farlo ci chiama in causa, raccontando attraverso le vicende della sua vita, gli avvenimenti che hanno colpito un’intera generazione di italiani.

Vera e propria opera di sperimentazione del linguaggio cinematografico, ‘La vera storia di Luisa Bonfanti’ è un insieme armonico di più formati e stili – Livia Bonifazi canta anche cinque canzoni scritte da Fabrizio Gatti – tanto da rendere l’opera assolutamente unica e originale.

Volevo amalgamare più linguaggi – racconta Franco Angeli – mettere insieme più formati, per questo ho fatto del digitale la materia espressiva di più stili: il bianco e nero, il colore, la fiction, il documentario, il repertorio, il videoclip. Il digitale – e la sua principale natura, l’elaborazione – ci consente di far convivere frammenti provenienti da matrici diverse, di dare unità a materiali eterogenei.”

'La vera storia di Luisa Bonfanti'

A tu per tu con il regista Franco Angeli

Franco Angeli è un uomo cordiale e simpatico, che racconta quanto le casualità siano alla base della vita umana.

‘Questo film racconta come le cose che accadono durante l’esistenza siano frutto di determinate strane coincidenze’. Durante le sue vicende terrene la protagonista del film cerca infatti le ragioni del suo vivere quotidiano, che comprenderà forse nell’attimo in cui sta per togliersi la vita.

Tutto è causale, esistono delle variabili pazzesche che non dipendono da un disegno costruito sopra di noi’, dice Angeli. ‘E’ tutto uno strano mescolarsi di elementi. Nel 2000 ho scritto un monologo per mia moglie, Luisa Bonifazi. Ci fu un evento presso il Fontanone del Gianicolo in una estate romana.

Poi venne Scola e decise di produrlo per il teatro, riscrivendo il testo che originariamente era redatto al passato remoto. E’ un film in costume, ambientato nella periferia romana all’epoca delle baracche a ridosso dell’Acquedotto Felice; è stato necessario un lavoro meticoloso di ricostruzioni, con immagini di repertorio dell’epoca e a più riprese.

Io amo fare un parallelismo con il mondo delle automobili; è come se io avessi costruito una 500 unendo i pezzi in una officina’ – ride- ‘e in ultimo sono arrivati Giampietro Preziosadi Inthefilm Produzioni– e Marco Puccioni – di cui esce il film adesso ‘Il filo invisibile’- a verniciare il tutto’. 

‘Questo film- dice il registaracconta la vita di ognuno di noi, soprattutto di chi ha vissuto quegli anni di illusioni e disillusioni. E ma gari insegnerà qualcosa a chi non li ha vissuti’

 

Per il pubblico prenotarsi al seguente numero:3756300498

 

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