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L’ansia della scelta: anche non scegliere è una responsabilità!

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Psicologia della scelta: il passato condizionante e la paura delle conseguenze

Fare scelte o prendere decisioni è qualcosa che accade ogni giorno, ce ne rendiamo conto però, solo a posteriori quando ci troviamo davanti alle conseguenze.

Scegliere: l’etimologia della parola ci riporta al significato di «tagliare, eliminare, escludere», la decisione è quindi sia un rischio si una perdita delle opzioni scartate e/o dello stato di vita precedente. Un grosso timore del cambiamento può nascondersi dietro la paura di escludere.

Ma non solo.

Secondo Freud il libero arbitrio è solo un’illusione: esiste una memoria inconsapevole che entra nei nostri progetti e desideri, ostacolandoci o conducendoci ad azioni diverse da quelle sperate.

Nelle più moderne teorie questo pensiero viene spiegato in termini diversi, ad esempio “lo schema che si ripete” o “la traccia di memoria che macchia il presente”; da Freud ad oggi la psicologia conferma come il vero responsabile delle nostre azioni sia il passato che ci portiamo dietro.

 

La società veloce: l’aggravante del tempo

Progettare liberamente la propria vita è una gran bella cosa, ma nella società moderna diventa molto stressante: non abbiamo tempo a sufficienza per valutare tutte le alternative e, soprattutto, non possiamo avere la certezza delle conseguenze.

Le possibilità offerte dalla vita attuale aumentano la pressione su molti di noi, ci sentiamo combattuti, vaghiamo disorientati tra varie opzioni e criteri decisionali; la difficoltà non nasce dentro -come sosteneva Freud- ma è indotta dall’ambiente: più soluzioni abbiamo a disposizione più sono le caratteristiche da valutare, più aumenta ansia e responsabilità finale.

Viviamo nell’era delle apparenze e spesso siamo spinti dal voler mostrare il «giusto copione» come una bella casa, un ottimo lavoro, un partner perfetto e cosi via.

 

Il paradosso della scelta: troppe possibilità aumentano l’insoddisfazione

Soppesare un numero eccessivo di pro e contro per ciascuna delle numerose scelte diventa difficoltoso e porta, anche una volta presa la decisione, a non provare soddisfazione ma un rammarico per le opzioni scartate.

Secondo lo psicologo americano Barry Schwatz, davanti a troppe possibilità nell’individuo sorge una tensione verso la perfezione difficilmente concretizzabile e, pertanto, all’origine di uno stress controproducente, in altri termini: più alternative abbiamo più alto sarà lo stress della scelta.

Pensare e ripensare alle situazioni scartate, rimpianti e rimorsi aumenta l’incertezza e il conflitto interno, così come il peso del giudizio altrui.

Troppa scelta vuol dire troppa responsabilità, aspettative elevate: troppa libertà genera paralisi.

 

Strategie per attenuare l’ansia

Il primo passo da fare per spezzare l’ansia della scelta è banalmente «non scegliere», prendere un respiro di pancia aumenta la consapevolezza della situazione, abbassa la tensione e permettere ai pensieri di fluire con lucidità. Di seguito, alcuni accorgimenti da adottare:

STACCARE LA SPINA PER QUALCHE GIORNO

arrovellarsi nel pensiero continuo aumenta la tensione e di conseguenza la confusione;

PARLARNE CON POCHE PERSONE FIDATE

scegliere gli affetti importanti in un ambiente rilassante, come un buon caffè con l’amico di sempre, permettendo la valutazione di una prospettiva diversa dalla nostra;

PARTIRE DALL’ELIMINAZIONE

Bisogna iniziare eliminando: partire da quelle condizioni che non ci portano benessere, e dunque, scartare quelle meno funzionali;

SBAGLIARE È UMANO

accettare la possibilità di poter sbagliare in piena responsabilità: scaricare le colpe su altre persone o situazioni non ci porta nessun insegnamento per il futuro;

IL CAMBIAMENTO

qualsiasi scelta comporta un cambiamento: lottare contro non serve a molto perché nulla resta uguale per sempre; prima o poi il cambiamento arriva per tutti e allora, tanto vale esserne promotore a pieno titolo.

 

Se volete raccontarmi le vostre storie per sciogliere insieme qualche nodo disfunzionale, scrivete all’indirizzo: psicologia@ilcorrieredellacitta.it

Vi aspetto.

Dott.ssa Sabrina Rodogno


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