Papa Francesco lancia un nuovo appello per i diritti umani: il Santo Padre chiede la liberazione dell’attivista Aung San Suu Kyi
Durante il suo recente viaggio in Asia e Oceania, Papa Francesco ha parlato con i confratelli gesuiti di Indonesia, Timor Est e Singapore, esprimendo il suo forte impegno per la situazione del Myanmar. Il Pontefice ha raccontato del suo incontro passato con Aung San Suu Kyi, figura simbolo della democrazia in Myanmar, e di come, dopo la sua incarcerazione, abbia chiesto pubblicamente la sua liberazione. Ha anche rivelato di aver offerto asilo presso il Vaticano. Le parole del Papa sono state anticipate da Corriere della Sera, mentre la trascrizione completa sarà pubblicata su Civiltà Cattolica.
Le parole di Papa Francesco su Aung San Suu Kyi
Papa Francesco ha lanciato un accorato appello per il ritorno della pace e della democrazia in Myanmar, un Paese in cui il conflitto e la repressione sono ancora realtà dolorose. “Non si può restare in silenzio, bisogna fare qualcosa”, ha dichiarato il Papa durante il suo dialogo con i gesuiti. Il Pontefice ha ribadito l’importanza di fondare il futuro del Myanmar sul rispetto della dignità umana e dei diritti di ciascun individuo, auspicando il ripristino di un ordine democratico che permetta a tutti di contribuire al bene comune. L’obiettivo, ha sottolineato, deve essere la pace.
Le preghiere del Santo Padre
In un momento di condivisione intima con i gesuiti, Papa Francesco ha parlato della sua routine spirituale quotidiana, descrivendo il profondo rapporto che ha con la preghiera. Il Papa ha raccontato che si sveglia presto, intorno alle 4, e inizia la giornata pregando alle 5, recitando il breviario e dialogando con il Signore. Ha ammesso che alcune preghiere possono sembrare monotone, ma in quei casi trova conforto nel rosario. La sua vita, scandita dalla preghiera, riflette un profondo senso di devozione e umiltà, evidenziando la semplicità con cui vive il suo ruolo di guida spirituale.
L’attività spirituale di Francesco
Uno dei passaggi più significativi della conversazione di Papa Francesco riguarda il suo rapporto con la preghiera, che vede come un momento di riposo e comunione con Dio. Ha confessato che, a volte, si addormenta mentre prega, ma ha precisato che non lo vive come un problema, anzi, lo interpreta come un segno di pace e serenità interiore: “Quando accade, significa che sto bene con il Signore”, ha detto. Ha invitato i suoi confratelli e i fedeli a non abbandonare mai la preghiera, anche nei momenti di stanchezza, ricordando che essa è sempre un ponte verso Dio, indipendentemente dalla forma che assume.