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Latina, continua violenza tra le mura domestiche: il coraggio della donna mette fine all’incubo, allontanato 50enne pluripregiudicato

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violenza donna Tiburtina

Nel pomeriggio di ieri, i poliziotti della locale Squadra Mobile hanno dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare nei confronti di C. C. di anni 50, pluripregiudicato, responsabile dei reati di maltrattamento in famiglia e lesioni ai danni della moglie M. A.

I fatti

Il provvedimento coercitivo, emesso in data odierna dal GIP del Tribunale di Latina dr. Mario LA ROSA, su richiesta del P.M. titolare delle indagini dr.ssa Daria MONSURRO  è il frutto dell’attività investigativa espletata dai poliziotti della Squadra Mobile, nell’ambito della repressione dei reati c.d. di genere e molto spesso celati all’interno delle mura domestiche. Alla base di tale proficua attività c’è il coraggio e la forza di M.A. di denunciare una serie determinata di soprusi e prevaricazioni nell’ambito intra-familiare.  Nella fattispecie, venivano documentate una serie di vessazioni, sia di carattere verbale che fisico, subite dalla denunciante nel corso degli anni di convivenza con l’indagato, personaggio gravato da molteplici precedenti penali per reati contro il patrimonio e la persona, maltrattamenti questi che si associavano a vere e proprie minacce di morte, reiterate all’interno delle mura domestiche, anche in presenza di altri familiari conviventi. L’ultima delle aggressioni, riferita al 29.09.2019, consumatasi anche questa volta all’interno dell’abitazione di residenza, era stata così violenta da costringere la M. A. a trovare la forza di ricorrere alle cure mediche dei sanitari del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Latina  e di denunciare, per la prima volta, quella che era stata una serie di soprusi e costrizioni fisiche perdurate nel corso degli anni. La dettagliata informativa trovava pieno accoglimento dal P.M. titolare delle indagini che inoltrava la sua richiesta al competente GIP determinando quest’ultimo ad emettere il predetto  provvedimento limitativo della libertà personale dell’indagato. Ad ultima incombenze, il prevenuto veniva reso edotto delle prescrizioni a lui imposte, comprensive del divieto di rientro nella casa familiare, nel divieto di avvicinamento alla parte offesa ed ai familiari che con questa convivono, nonché del divieto di comunicare con loro con qualsiasi mezzo.   

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