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L’inquinamento a Roma, le conseguenze degli impianti a bassa efficienza energetica

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L’inquinamento dell’aria nella capitale non è una novità. Negli ultimi anni il numero spropositato di macchine a benzina, gli elettrodomestici e i riscaldamenti delle case hanno contribuito all’incremento di pm10 nella capitale. Non bastano le giornate ecologiche a placare l’inarrestabile avanzamento dell’inquinamento, Roma è una città che ha bisogno di un cambio di direzione verso energie più pulite. Macchine elettriche e immobili di classe energetica superiore possono fare la differenza in una città che conta quasi 3 milioni di abitanti. L’inquinamento della capitale non dipende solo dalla quantità spropositata di macchine diesel e benzina, in media due per famiglia, ma soprattutto dagli impianti di riscaldamento di classe F e G.

Legambiente le definisce «case colabrodo» immobili con un consumo annuo che arriva a superare anche 160 kWh/m2a rispetto ai 30 kWh/m2a di quelle classe A. L’ente a difesa dell’ambiente ha recentemente rilasciato il report Mal’Aria 2018 con i dati relativi all’inquinamento in Italia nel 2017, ben 39 capoluoghi hanno superato il limite di polveri sottili imposto dall’Europa. Un dato allarmante che fa capire quanto importante sia investire sulle case di classe energetica superiore.

Un dato positivo sono sicuramente le recenti costruzioni di immobili a Roma, una buona parte sono state progettate con materiali isolanti e tecnologie che non disperdono calore e refrigerio. Navigando sul sito livingdmore.com si possono trovare delle nuove costruzioni di classe A, A+ e A4 dotate di tecnologie all’avanguardia per il risparmio energetico: Città Verde a Cecchignola dotata di pompe di calore ad alta efficienza alimentate con il fotovoltaico, Rocca di Mezzo costruita con materiali altamente isolanti e fornita di impianti solari termici, Giardini di Ottavia con finestre a doppio vetro ed impianti fotovoltaici e ancora Collina Olgiata addirittura in classe energetica A4.

Nel 2017 sempre secondo Legambiente gli edifici residenziali in pessimo stato di conservazione sono risultati il 16,8% in tutta Italia. Nonostante le agevolazioni fiscali per chi passa ad una classe energetica superiore ristrutturando casa, il nostro paese continua ad inquinare troppo e ad investire poco nelle energie pulite. Anche per questo motivo la Commissiona Europea ha lanciato un ultimatum al ministro dell’ambiente Galletti chiedendo aggiornamenti tempestivi sulle misure pianificate dall’Italia riguardo l’inquinamento atmosferico. In caso di mancata strutturazione di un piano concreto ci sarà il rinvio alla Corte di giustizia europea con multe salate per l’Italia.

 

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