Una caldaia è un elettrodomestico che riguarda gli impianti di riscaldamento e che utilizza una serie di fiamme e combustibili per arrivare poi ad avere una temperatura che sia in grado riscaldare la giusta quantità di acqua negli impianti che ci sono in casa.
La manutenzione però è obbligatoria perché è necessario che ci sia una cura per quanto riguarda le funzionalità che sono continuative, ma perfino per eliminare quelle lesioni o usure che possono poi danneggiare totalmente la caldaia.
Esse sono divise in interventi di Manutenzione ordinaria caldaia e di manutenzione straordinaria. Si tratta quindi di una selezione che avviene in riferimento alle necessità della caldaia stessa.
A chi tocca fare la manutenzione ordinaria della caldaia?
Le manutenzioni ordinarie devono essere effettuate da parte del consumatore, cioè esso deve contattare un tecnico per valutare quali sono le situazioni interne della caldaia. Un lavoro che comunque è piuttosto semplice, ma che aiuta ad avere ottime pulizie interne, sicurezza dei rendimenti termici e poi anche una sicurezza sulla qualità dei fumi di combustione.
Dunque essa tocca, come spesa diretta, al consumatore che utilizza la caldaia. Mentre le spese straordinarie sono da far pagare al proprietario della casa, in caso si parla di affittuari, perché esse sono delle situazioni di riparazione o di ripristino del corretto funzionamento della caldaia.
Controllo dei fumi di combustione
Le analisi dei fumi rientrano sia nei controlli di manutenzione straordinaria che in quella ordinaria e proprio per questo alle volte non si capisce a chi tocchino, come spese, e perché si debbano far fare.
Chiarendo la situazione, vediamo che le analisi dei fumi dipendono comunque da un utilizzo della caldaia. Essi esanimano esattamente quali sono le funzioni e magari il degrado che è avvenuto durante tutto il periodo di utilizzo. Considerate che dunque esse sono necessarie per classificare esattamente quali sono le problematiche della caldaia, la tossicità e perfino le eventuali anomalie del sistema.
Per questo possiamo dire che le analisi dei fumi rientrano nelle manutenzioni ordinarie quando sono eseguite solo per considerare il rendimento e la situazione della caldaia. Un cittadino che nota che i fumi che fuoriescono dalla caldaia sono molto scuri, neri e magari maleodoranti, non è detto che stia rispettando le richieste di legge.
In che senso? Le analisi dei fumi devono essere effettuate per riuscire a garantire che ci siano basse emissioni di anidride carbonica e pochissime tossine o polveri sottili. Essendo un elemento o scarto di combustione che nasce all’interno della caldaia e si disperde all’esterno, allora è fondamentale che chi usi la caldaia sappia quale sia la pericolosità di questo dispositivo.
Quando invece essa riguarda dei lavori di riparazione o di manutenzione straordinaria, i fumi sono controllati per valutare quale sia la combustione e la tossicità che c’è dopo che è stato eseguito un intervento da parte di un tecnico.
Dunque è normale che essa sia effettuata in diverse situazioni perché comunque rimane un controllo che avviene con dei dispositivi dove si analizzano i parametri di tossicità che essa possiede.







