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Maturità 2019, simulazione Seconda Prova Classico: traccia, soluzione e traduzione versione Latino

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La simulazione della Seconda Prova di Maturità 2019 che si è svolta oggi, 2 aprile, ha visto gli studenti del liceo Classico affrontare una versione di Latino di Seneca tratta dal “De Ira“.

Oltre alla traduzione del testo dal Latino all’Italiano i ragazzi che quest’anno affronteranno l’esame di Maturità hanno dovuto anche rispondere ad una serie di quesiti relativi all’analisi della sintassi e alla struttura della versione. Di seguito riportiamo il testo della simulazione di Maturità 2019 che questa mattina i ragazzi che affronteranno l’esame di Stato hanno affrontato per prepararsi alla Seconda Prova.

Simulazione Seconda Prova Maturità 2019 Classico: traccia Latino

“Qui comitiali vitio solent corripi, iam adventare valetudinem intellegunt, si calor summa deseruit et incertum lumen nervorumque trepidatio est, si memoria sublabitur caputque versatur. Solitis itaque remediis incipientem causam occupant, et odore gustuque quidquid est, quod alienat animos repellitur: aut fomentis contra frigus rigoremque pugnatur aut, si parum medicina profecit, vitaverunt turbam et sine teste ceciderunt. Prodest morbum suum nosse et vires eius antequam spatientur opprimere. Videamus quid sit quod nos maxime concitet: alium verborum, alium rerum contumeliae movent; hic vult nobilitati, hic formae suae parci; hic elegantissimus haberi cupit, ille doctissimus; hic superbiae inpatiens est, hic contumaciae; ille servos non putat dignos quibus irascatur, hic intra domum saevus est, foris mitis; ille rogari iniuriam iudicat, hic non rogari contumeliam. Non omnes ab eadem parte feriuntur: scire itaque oportet quid in te imbecillum sit, ut id maxime protegas”.

Simulazione Seconda Prova Maturità 2019 Classico: traduzione traccia Latino

La traduzione della versione di Seneca per la simulazione della Seconda Prova di Maturità 2019:

“Quelli che sono soliti essere colpiti dall’epilessia, capiscono che la malattia già si avvicina, se il calore ha abbandonato le estremità del corpo e se vi è vista incerta e tremore dei nervi, se la memoria svanisce e la testa gira. Così i soliti rimedi prevengono l’incipiente malattia, e tutto ciò che fa perdere conoscenza è allontanato dall’odorato e dal gusto: o si combatte contro il freddo e l’irrigidimento con fomenti, oppure, se la medicina non è stata abbastanza utile, si allontanano dalla massa e senza testimoni cadono a terra. È bene conoscere la malattia e opprimerla con forma prima che si diffonda. Vediamo che cosa è ciò che soprattutto ci irrita: le contumelie di parole agitano l’uno, di fatti l’altro; questi vuole che si rispetti la sua nobiltà, questi la sua bellezza; questi desidera essere ritenuto raffinatissimo, quello dottissimo; questi non tollera la superbia, questi la caparbietà; quello non crede che i servi siano degni di subire la sua ira, questi dentro casa è crudele, fuori mite; quello giudica l’essere pregato un’ingiuria, questi non essere pregato un oltraggio. Non tutti sono colpiti dalla stessa parte: dunque è necessario sapere quale sia la tua debolezza, così da proteggerla al massimo”.

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