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Omicidio Willy, spuntano nuovi sospettati: 4 amici dei Bianchi rischiano l’accusa di omissione di soccorso e favoreggiamento

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Omicidio Willy Monteiro Duarte

I fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia sono i quattro ragazzi accusati di omicidio volontario per la morte del giovane Willy Monteiro, il 21enne ucciso a Colleferro nella notte tra sabato 5 e domenica 6 settembre. Ora, come riporta Il Messaggero, la Procura di Velletri starebbe cercando di capire la posizione di altri tre ragazzi, amici dei fratelli Bianchi. I tre non avrebbero partecipato in modo attivo alla rissa, ma non sarebbero comunque intervenuti per sedare quella brutale aggressione o per soccorrere Willy. 

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Oltre ai quattro ragazzi arrestati, c’è un quinto giovane – già indagato per omissione di soccorso – che quella maledetta sera era alla guida del Suv, un’Audi Q7 intestata alla cognata dei Bianchi. Da valutare anche la posizione di altri due ragazzi che sono stati visti fuggire a bordo dell’auto di grossa cilindrata. Sarebbe stato proprio uno di loro – che ora rischia il favoreggiamento – a chiedere i rinforzi e a chiamare i fratelli Bianchi. Poi i tre, i fratelli Bianchi e Belleggia (l’unico agli arresti domiciliari) sarebbero fuggiti a bordo dell’auto. Mario Pincarelli, invece, sarebbe tornato ad Artena in compagnia di un altro amico: gli investigatori, spiega il quotidiano romano, sono ora al lavoro per capire anche la posizione di questa quarta persona. 

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Omicidio Willy: la versione dei fratelli Bianchi

Particolari agghiaccianti quelli che sono emersi dall’interrogatorio di garanzia di Marco Bianchi, uno dei ragazzi accusati di aver ucciso Willy Monteiro. Nei documenti (come si legge nelle foto) viene riportato che i fratelli Bianchi, prima di arrivare davanti alla pizzeria dove è stato commesso l’omicidio stavano facendo sesso, insieme a un loro amico, con tre ragazze sconosciute. 

“Marco Bianchi, interrogato per primo, riferiva che, allontanatosi dal pub in compagnia del fratello, di un amico e di tre ragazze delle quali non sapeva riferire il nome, mentre stavano consumando un rapporto sessuale ‘dentro al cimitero‘ ricevevano una telefonata”, si legge nelle carte processuali.

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“Gabriele Bianchi, nel confermare la richiesta di soccorso ricevuta dall’amico mentre si trovava in compagnia, col fratello ed un terzo, di tre ragazze delle quali neppure lui sapeva indicare il nome, rappresentava che, una volta giunto a Colleferro e non appena sceso dal veicolo, si era limitato a spingere un amico di Willy, che si trovava a fianco dello stesso e che temeva potesse colpire il fratello, ed aveva infatti notato in seguito la vittima cadere in terra, senza tuttavia saper precisare se per un colpo o per una semplice spinta. Subito dopo aver spinto l’amico di Willy era indietreggiato e non aveva più preso parte alla discussione in corso, e che, soprattutto erano subentrati nella sua posizione, fronteggiare la vittima e gli amici della stessa, i due coindagati Pincarelli e Belleggia, dunque impegnati nella discussione proprio quando Willy cadeva a terra, prima in ginocchio e poi riverso sul marciapiede”.

 
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