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Opzione Donna 2022, cosa cambia con la nuova riforma delle pensioni

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Lavoro e pensione sono temi molti delicati e diverse sono le novità all’orizzonte. Se da un lato alcune sperimentazioni passate come Quota100 sono state accontonate, dall’altro è stata riconfermata per il 2022 Opzione Donna, un provvedimento per favorire l’uscita anticipata dal mondo del lavoro di gran  parte delle lavoratrici. 

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Opzione Donna 2022, cosa cambia con la nuova riforma 

OpzioneDonna è una riforma pensionistica che dà la possibilità alle lavoratrici sia del settore pubblico che di quello privato di andare in pensione anticipatamente con un assegno calcolato interamente su sistema contributivo. In particolare, sarà possibile andare in pensione all’età di 58 annni (59 se autonome) avendo versato al 31 dicembre 2020 35 anni di contributi. 

Possono beneficiare della riforma tutte le lavoratrici iscritte all’assicurazione generale obbligatoria o a fondi sostitutivi esclusivi che abbiano i requisiti contributivi risalenti al 31 dicembre 1995. È bene tuttavia precisare che da OpzioneDonna sono escluse tutte le lavoratrici iscritte alla gestione separata. 

Requisiti e come presentare la domanda 

La domanda per richiedere l’adesione alla riforma per le lavoratrici dipendenti scatta a partire dei dodici mesi dalla maturazione del diritto mentre per le autonome a partire dai diciotto mesi. La domanda può essere inoltrata con una delle seguenti modalità: sul sito dell’Inps, al Caf, ad un patronato oppure al contact center gratuito da rete fissa 803 164 o allo 06164 164 da telefonino. 

Va infine ricordato che c’è una differenza nella richiesta di pensione anticipata per le lavoratrici dipendenti e quelle autonome. Per queste ultime non è necessariamente richiesta la cessazione dell’attività lavorativa, cosa che invece vale per le lavoratrici dipendenti. 

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