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Ospedale Sant’Andrea di Roma: prima ricostruzione al mondo della trachea

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All’Ospedale Sant’Andrea si riscrive la storia della Medicina. Prima ricostruzione al mondo della trachea, il paziente ha appena 23 anni.

Roma raggiunge un altro importante traguardo dal punto di vista medico. All’Ospedale Universitario Sant’Andrea sono state ricostruite trachea e arteria anonima, il maggior ramo arterioso che origina dall’aorta. L’operazione è durata 5 ore e mezzo, una dinamica senza precedenti: si tratta, infatti, del primo intervento al mondo di questo tipo. Soddisfazione doppia se consideriamo che il paziente è giovane: appena 23 anni, il rischio era molto alto così come le aspettative.

Il ragazzo è stato trattato in emergenza: emorragia fulminante a Macerata, subito dopo trasferito ad Ancora e in ultima istanza al Sant’Andrea dove ha trovato la soluzione finale. Un esito che inorgoglisce tutte le facoltà di Medicina della Sapienza. Traguardo importante per la Regione Lazio che si unisce alle congratulazioni: Rocca ha reso noto che l’intenzione è quella di potenziare ulteriormente questo tipo di situazioni. L’aveva sottolineato anche ai tempi in cui è stata resa nota la riapertura del San Giacomo. Chiuso dai tempi dell’Amministrazione Marrazzo. Lì, però, non saranno trattati i casi gravi.

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Ospedale Sant’Andrea, prima ricostruzione al mondo della trachea: intervento da record

Ci sono altri poli specializzati, invece, dove tutto questo è all’ordine del giorno. Un giorno più speciale di altri che permetterà di aggiungere un altro tassello nella Sanità italiana e internazionale. L’esempio del Sant’Andrea, infatti, farà scuola anche altrove. L’ultima frontiera degli interventi passa (anche) dalla trachea e il suo trattamento.

La rettrice Antonella Polimeni si congratula con tutta l’equipe sottolineando l’importanza del grande lavoro di squadra che serve in determinati ambiti, una stoccata anche a chi – nei mesi scorsi – premeva per la questione contratti. Servono persone motivate e soprattutto rassicurate da accordi stabili. Una giornata come quella appena conclusa dimostra che la strada è ancora lunga, ma le basi ci sono e fanno – nonostante tutto – ancora da esempio nell’intero comparto. 

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