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Parto gemellare: naturale o cesareo?

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Qualche volta succede che alla sorpresa di essere incinta si aggiunga anche l’emozione di scoprire che in realtà l’atteso erede si stia già intrattenendo nel pancione con suo fratello o sua sorella. Sono due, sono gemelli… mi rendo conto che all’inizio possa essere uno shock, comunque che sia colpa di due ovociti e due spermatozoi diversi o di una sorprendente moltiplicazione, ogni 80-100 gravidanze una nasconde la sorpresa di un doppio “contenuto”.

Le varianti sono molteplici si possono avere bimbi identici oppure bimbi così diversi da essere addirittura un maschio e una femmina, placenta e sacco unico oppure due monolocali ben distinti e indipendenti anche dal punto di vista delle “utenze”. Per certo questa seconda condizione è più frequente e sicuramente gran parte dei casi è dovuto al crescente ricorso alle procedure di fecondazione medicalmente assistita, tuttavia sembrano giocare un qualche ruolo anche la genetica e le influenze ambientali.

Ovviamente il copro materno subisce delle modificazioni più marcate in caso di gravidanza gemellare, basta solo pensare a come l’utero debba crescere di più e più in fretta per accogliere due feti e come questo sia enormemente d’impatto su tutto l’organismo materno fosse solo dal punto di vista dell’affaticamento respiratorio, emodinamico o anche strutturale.

La tanto temuta ipertensione gravidica e la pre-eclampsia sono molto più frequenti durante una gravidanza gemellare piuttosto che in una singola. Aumenta l’impegno e di conseguenza aumenta il rischio che qualcosa vada storto. Pensate solo al fatto che già il maggior stress a cui è sottoposta una mamma incinta di due bimbi da solo basta ad esporla ad un maggior rischio di contrarre infezioni vaginali! Gli aborti precoci o tardivi sono più frequenti, il rischio di malformazioni è maggiore, soprattutto per i gemelli monozigoti, cioè identici che condividono stesso sacco e stessa placenta e che hanno deciso di diventare due più tardivamente rispetto agli altri… del resto chi è che non ha mai sentito parlare di “gemelli siamesi”?

Possono poi subentrare una serie di problemi a carico della circolazione feto-placentare che potrebbero favorire un gemello piuttosto che un altro e creare problemi. Aumenta il rischio di parto pretermine ed in genere il peso alla nascita è più basso di quello di un feto singolo per colpa del ridotto spazio a disposizione, oppure perché ad un certo punto, in genere dalla 32esima settimana di gestazione, la placenta non riesce a supportare più entrambi i gemelli.

Ok, mi rendo conto che fin qui sembra che tutto sia estremamente rischioso, difficile, impegnativo e quasi impossibile da affrontare, ma il bello non è ancora arrivato. Eh sì perché questi bimbi li abbiamo tanto aspettati, immaginati, desiderati, magari cercati fuori dal confine nazionale, ma adesso? Adesso bisogna farli nascere e poi? E poi bisogna anche allattarli. In genere siamo portati a credere che i parti spontanei di gemelli siano una cosa ormai non più fattibile e invece oggi, per fortuna siamo in controtendenza e le stesse linee guida dell’OMS consigliano come prima scelta in caso di gemelli entrambi cefalici il parto spontaneo.

In genere tra l’espulsione del primo feto e del secondo passa una mezz’ora. In tal caso è possibile anche ricorrere ad induzione e partoanalgesia, ma con le dovute cautele. Diventa più complicato il discorso di assistere spontaneamente un parto con un primo feto cefalico, per cui si potrà fare tranquillamente lo spontaneo ed un secondo podalico. Per il secondo gemello è indispensabile la presenza di un operatore esperto che possa eseguire un rivolgimento del feto, cioè che trasformi la presentazione podalica in cefalica, oppure che sappia assistere un parto podalico.

Potrebbe anche essere eseguito un parto spontaneo per il primo gemello ed un taglio cesareo per il secondo. Due gemelli podalici sono una buona indicazione al taglio cesareo d’elezione. Il peso più importante come sempre nella scelta è dato dalla motivazione della mamma. Se a volte la gravidanza viene vissuta come una malattia, addirittura qualche volta si vede la gravidanza gemellare come una sfortunata circostanza. Ho sentito qualcuno dispiacersi e commiserare una mamma in dolce attesa di due bimbi come se le fosse toccata in sorte una sciagura: Poveretti voi con due!!! E come farete adesso? Già con uno è difficile con due sarà impossibile? E il passeggino? E le spese? E la macchina? E via dicendo… io lo chiamo “terrorismo psicologico”.

Certo non sarà una passeggiata ma per certo neanche una sventura!!! Come sempre bisogna informarsi per tempo, cercare una struttura in cui il parto gemellare è possibile anche per via vaginale, essere sicuri che ci siano le attrezzature e i dispositivi per accogliere due bimbi forse un po’ piccolini e che necessitano di qualche ulteriore giorno di incubatrice per crescere ancora un po’ come se non fossero mai usciti dalla pancia di mamma, insomma bisogna prepararsi ad affrontare una doppiamente meravigliosa avventura! Meravigliosa avventura che non finisce con il parto, ma continua con l’allattamento!

I gemelli possono essere allattati e possono esserlo in maniera esclusiva, senza aggiunte e senza noleggiare un’asinella da mettere in giardino… Non vi mentirò dicendo che l’inizio sarà come quello con un solo figlio, ma vi dirò che valgono comunque le stesse regole! Il primo ostacolo da superare è la lontananza, frequentemente infatti i gemellini finiscono in incubatrice e le mamme vengono dimesse… attaccarli e stimolare il seno diventa quanto meno complicato.

Niente paura, la natura è perfetta e la ghiandola mammaria è un organo con una grande capacità di adattamento che sa calibrare la propria produzione in funzione della richiesta che riceve. Le soluzioni ci sono e i neonati crescono entrambi sani e forti, ma vista la complessità dell’argomento vi prometto di approfondire meglio il discorso nei prossimi articoli. Intanto cominciate a organizzarvi per il parto… poi penseremo ad allattare i cuccioli e a come affrontare lo scetticismo di amici e parenti.

Dott. Ost. Catiuscia De Renzis
dovevolalacicogna@libero.it

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