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A COLPI DI LETTERA: IL PD E LA CRISI CHE (NON) C’E’

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“Parto dal presupposto che si sta ingigantendo qualcosa che in fondo non esiste”. Così prova a spiegare la presunta (?) crisi del PD di Pomezia il suo capogruppo consiliare, Fabio Mirimich. “Secondo me è stato fatto un errore a cui si è risposto con un altro errore: è stato uno sbaglio scrivere un documento – che dalle intenzioni iniziali voleva essere indice di appoggio all’operato del Sindaco Enrico De Fusco ma che nella sua forma ed espressione si è rivelato come un’accusa a quanto fatto in questo secondo mandato – ed è stato altrettanto sbagliato rispondere con un altro documento, attraverso il quale si cerca di fare una sorta di divisione tra buoni e cattivi. Non esistono buoni e cattivi: tutti condividiamo non solo il programma, ma soprattutto le azioni che il Sindaco sta portando avanti in questo periodo così delicato”. Delicato in che senso? “Parlo dello stato delle casse comunali. La crisi economica internazionale, unita ai problemi locali che vanno dall’Aser all’abolizione dell’ICI prima casa, hanno portato ad una situazione complessa. Lo scopo principale dell’Amministrazione – ed il Sindaco questo lo ha capito benissimo, muovendosi di conseguenza – è quello di cercare di ripianare la situazione finanziaria, perché senza soldi non si può far andare avanti la città, non possono essere fatte opere o forniti i servizi. Su questo siamo tutti d’accordo, nessuno ha mosso critiche verso il Primo Cittadino ed il suo operato”. Ed allora perché questi documenti, che invece indicano un malcontento di fondo o comunque delle posizioni diverse all’interno dello stesso partito? “Credo ci siano stati dei malintesi: qualcuno forse è stato “maldestro” nello svolgere i suoi incarichi, e qualcun altro ha reagito in maniera eccessiva, puntando il dito e cercando di fare tabula rasa”. Questo lo potrebbe capire un addetto ai lavori, ma per chi non è troppo addentrato nella politica non chiarisce la situazione. “Proprio perché non c’è molto da chiarire: non esiste una motivazione profonda che abbia scatenato questa vicenda. Il “casus belli” è forse l’interpretazione sbagliata data al primo documento. Se, invece di scrivere quella lettere, quanto il PD voleva dire al Primo fosse stato espresso nelle sedi opportune, facendo partire una discussione costruttiva non si sarebbe certo scatenata tutta questa bagarre”.

Il documento, invece, è stato fatto e consegnato, facendo scaturire, oltre all’indignazione di De Fusco – che si è sentito abbandonato dal suo stesso partito – la stesura di un “contro documento”, firmato da 4 consiglieri, Battistelli, Attenni, Capodimonti e Mesturini, ed 1 assessore, Cenacchi, oltre che da una parte dei dirigenti dei circoli cittadini, che hanno ritenuto “necessario esprimere il loro giudizio negativo riguardo le posizioni in esso contenute”, in quanto non rispondenti alla “linea del PD”, ma solo delle 12 persone firmatarie, mentre “le soluzioni alle problematiche più importanti del nostro Comune necessitino del contributo di tutti, nel rispetto dei reciproci ruoli, non in virtù di qualche gerarchia che porrebbe gli amministratori al di sopra degli organismi dirigenti”. Questo per quanto riguarda il metodo. “Nel merito – prosegue il testo – riteniamo che si sia posto troppo l’accento su questioni secondarie (staff al servizio della Giunta) e poco a questioni prioritarie come la riorganizzazione del servizio di riscossione tributi. Troviamo singolare che un documento del partito non presenti proposte ma indichi solo problematiche, trasmettendo all’esterno un’immagine non certo all’altezza del ruolo e delle capacità che abbiamo”. La lettera si conclude reputando arrogante il documento inviato da Zanecchia, del quali si sono chieste le dimissioni, peraltro immediatamente date per “motivi personali”, e chiedendo un’immediata verifica della composizione della Giunta, che potrebbe essere letta come il “licenziamento” dell’Assessore alle Politiche Sociali, alla Scuola ed al Turismo Rosaria Del Buono, che risulta essere tra i firmatari del primo documento. “L’intenzione era quella di dare un contributo positivo, certo non di aprire spaccature – ha precisato la Del Buono – se poi si sta cercando un capro espiatorio o si sta tentando di accontentare qualcuno dando il mio posto, allora le cose cambiano. Eppure mi sembra di aver svolto il lavoro che mi è stato assegnato con il massimo impegno, appoggiando e difendendo sempre questa amministrazione ed il sindaco De Fusco, con il quale ho comunque parlato, spiegando la mia posizione, che è sempre stata trasparente. Ho lavorato tutti i giorni, cercando di risolvere i problemi dei cittadini con  i cittadini, ma sempre seguendo le indicazioni dell’Amministrazione”. Nessun commento da parte del Primo Cittadino, ma le voci ricorrenti danno quasi per certo un mini rimpasto, che vedrebbe coinvolto anche l’assessore al Personale, Gennaro Perrone, a causa della questione concorsi, che in questo momento vede contrapposti l’IDV e Forza Pomezia.

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