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Ardea, Abate: “La maggioranza è avvisata: l’opposizione non reggerà oltre il loro gioco”

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Poche ore prima dell’inizio del Consiglio comunale che si terrà questo pomeriggio alle 17, abbiamo voluto sentire l’opinione del consigliere di opposizione Antonino Abate che riveste in questo momento la carica di Presidente del Consiglio, facente funzioni, dopo le dimissioni presentate all’inizio di dicembre da parte del presidente uscente Massimiliano Giordani.

Ci vuole raccontare di questa sua nuova esperienza ?

“Ho assunto pienamente questa carica con le dimissioni del presidente Giordano ma in verità è già dal mese di luglio, anche se saltuariamente, che mi sono trovato nelle condizione di supplente. La crisi in cui durante l’estate si è trovata la maggioranza ha finito, mio malgrado, nel coinvolgermi pesantemente. Sarebbe stata un’esperienza bellissima se svolta nelle condizioni operative normali; mi sono trovato invece ad inseguire delle emergenze e a barcamenarmi nella situazione caotica in cui ho trovato gli uffici. A questo proposito sento il dovere di ringraziare tutti i dipendenti comunali con i quali mi son trovato a condividere il lavoro di questi giorni; in modo particolare il mio ringraziamento ed il mio apprezzamento va alle signore della segreteria che si sono prodigate anche oltre quanto mi sarei aspettato e talvolta anche oltre il normale dovuto: non di rado è stato necessario prolungare il normale orario di lavoro e mai si sono tirate indietro”.

Trovarsi dall’altra parte e così a lungo l’avrà certamente messo in condizioni di venire a conoscenza di situazioni, problematiche, decisioni da prendere, che magari mai avrebbe immaginato. Cosa ha ricavato in tal senso in termini di esperienza e che cosa l’ha maggiormente colpita ?

“Dire che abbia scoperto cose che non avrei immaginato sarebbe una bugia; sono molti anni che, anche se dall’opposizione, seguo le questioni che riguardano questo Comune; direi piuttosto che questa esperienza ha sancito anche, oltre la peggiore delle mie ipotesi, la criticità della situazione che non ha fatto che crescere in questi due ultimi anni e mezzo”.

Quando il Sindaco, lo scorso 22 dicembre, si è presentato in aula dicendo di aver ritirato le dimissioni, ha voluto far credere a tutti che da li a poche ore avrebbe composto la sua squadra di governo nominando gli assessori e assegnando loro le deleghe, per dare immediatamente concretezza ad un “mini crono programma” – così lui stesso lo ha definito – che ha presentato al consiglio. È passato quasi un mese e nulla di tutto questo è avvenuto dimostrando che forse quella crisi che attanaglia la maggioranza ancora non sia stata affatto ricucita.

“Credo che ogni cittadino di Ardea ormai abbia imparato a decodificare gli interventi del Sindaco. Non dico ovviamente che sia un bugiardo, ma di certo ha lasciato assai spesso, nel periodo del suo governo, che fossero i fatti a smentire le sue promesse. Un Sindaco che si rispetti e che ritira le dimissioni all’ultimo giorno utile, si sarebbe dovuto presentare in aula con un programma serio e con una squadra già pronta; da come sono andate le cose, invece, tutti abbiamo tratto la stessa sensazione che si sia solo voluto prendere tempo per restare fino all’ultimo aggrappati alla speranza di una reale ricucitura che al momento sembra proprio non esserci stata. Una volta, quando la politica aveva ancora la dignità di chiamarsi tale, le crisi venivano risolte nell’arco di 24 ore. Sei mesi di assoluto vuoto politico e amministrativo, nel periodo più caldo dell’anno che ha abbracciato la stagione turistica e la delicata fase di stesura del bilancio, ha finito per penalizzare anche quella che dovrebbe, per il nostro Comune, essere una delle risorse più importanti: il turismo; abbiamo fatto di tutto per tener lontani quei turisti che costituiscono per noi ricchezza”.

Ha citato la fase assai critica della stesura del bilancio, che tutti abbiamo vissuto dolorosamente per gli effetti che ha generato sulla cittadinanza. A crisi ancora non superata l’amministrazione si accinge nuovamente a dover affrontare la questione bilancio che quest’anno, salvo proroghe al momento non giustificabili, dovrebbe essere approvato entro marzo. Ci troveremo nuovamente di fronte a criticità gravi e provvedimenti dolorosi come è avvenuto lo scorso autunno?

“A me dispiace per i cittadini, mi trovo a fare il presidente facente funzioni mio malgrado e avrei potuto creare ulteriori problemi a questa maggioranza approfittando della debolezza creatasi al loro interno; avrei potuto mettere all’ordine del giorno del consiglio del 22 dicembre la rielezione del Presidente del consiglio, ma così facendo non avrei fatto altro che costringerli ad un soluzione che noi della minoranza proprio non vogliamo, ossia la nomina a presidente di una persona dell’opposizione, perché questo sarebbe accaduto. Ho lasciato che a prevalere fosse il mio senso di responsabilità nei confronti di questa cittadinanza che non merita oltre di essere penalizzata per colpe che certo non sono le sue. Ora non è possibile procedere oltre su questa strada e per questo – tra poche ore in consiglio comunale, si voterà per eleggere il nuovo Presidente – mi auguro che ciò avvenga. Questo è un chiaro segnale che lanciamo alla maggioranza: non siamo disponibili a reggere oltre il loro gioco. La stesura del bilancio incombe, è nostro dovere spingere affinché non si trasformi nuovamente questa occorrenza in un’occasione di provocare ancora “lacrime e sangue” come accaduto per il 2014”.

Sono stati nominati al momento, quanto meno ufficialmente, solo due assessori, come giudica queste nomine a singhiozzo?

“Questo fatto non fa che confermare la situazione critica che perdura in maggioranza. Uno degli assessori è stato nominato in emergenza a fine dicembre solo per comporre una giunta in grado di firmare un paio di provvedimenti urgenti richiesti dal vicesindaco Neocliti. Piuttosto, mi permetta di ringraziare Raffaella Neocliti per l’ottimo lavoro svolto nel breve periodo di permanenza in amministrazione; si è prodigata senza mai risparmiarsi oltre il dovuto ed ha ottimamente supplito da facente funzioni in tutto il periodo che sono durate le dimissioni del sindaco”.

Vorrei ora parlare della sua parte politica. I cittadini si sarebbero aspettati in questo periodo di debolezza della maggioranza che da porte vostra giungesse non dico il colpo di grazia, ma quanto meno dei segnali che ancor di più facessero pesare questa sconsiderata assenza amministrativa.

“Indubbiamente c’è stato un “abbassamento di voci” dalla mia parte politica, ma non perché fosse nostra intenzione dimenticare quello che è stata l’amministrazione Di Fiori; purtroppo io mi ritrovo a coprire una carica istituzionale che non mi consente di “alzare la voce”, anzi il mio ruolo di garante mi impone equidistanza; e questo indubbiamente – intendo la mia assenza da quei banchi di opposizione – deve aver pesato più del dovuto. Ora non voglio pensar male, ma proprio non vorrei che questo prorogare la mia presenza nel ruolo di Presidente sia una strategia della maggioranza volta a tenermi lontano da quello che è il mio ruolo naturale che è anche al momento quello più vicino al mio interpretare la politica”.

Non è dunque utopico pensare che la maggioranza voglia esprimere un presidente dell’opposizione?

“Io non sono disponibile e l’ho già apertamente dichiarato; io volevo essere sindaco di questa città ed ora è per me impossibile pensare di fare “da secondo” al mio avversario. Ho un’altra concezione di città e di amministrazione, non è questa e non sono disponibile a fare il Presidente del Consiglio. Faccio il presidente facente funzioni perché me lo impone la legge. Anche se non ci sarebbe nulla da obiettare ad assumere da parte della minoranza un ruolo così importante ritengo che assai di più abbia peso l’obbligo morale di chi ha vinto di governare pienamente come da mandato dei cittadini, assumendosi in toto tutte le responsabilità”.

Un’ultima domanda: oggi pomeriggio c’è Consiglio comunale. Cosa prevede ?

“Ho una sensazione molto forte che il Consiglio comunale non si svolgerà o che se anche dovesse iniziare, non arriverà al voto per l’elezione del Presidente del Consiglio”.

M.S.

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