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ARDEA, CONSIGLIO “CALDO”: NUOVE “BOMBE” DA PARTE DI LUCA FANCO

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consiglio ardeaAncora battibecchi tra il consigliere Luca Fanco ed il presidente del consiglio Massimiliano Giordani che, secondo Fanco, ha vietato al consigliere di leggere la prima parte del suo intervento, nel quale doveva essere fatta la lettura di una raccomandata inviata alla Procura della Repubblica di Velletri, al Comando Guardia di Finanza di Pomezia e al Comando Carabinieri Ardea, attraverso la quale Fanco ha trasmesso “copia della Sentenza del Tribunale – si legge nell’intervento – dove il Giudice si è espresso in merito alle pesantissime accuse nei miei confronti circa la congruità della mia posizione patrimoniale e reddituale con il mio tenore di vita. Sindaco Luca Di Fiori, Presidente del Consiglio Massimiliano Giordani, Assessore Nicola Petricca, ho ritenuto di primaria importanza tale lettura in pubblica assise, perché noi politici non dobbiamo neanche destare il minimo sospetto che il nostro tenore di vita non sia giustificabile da entrate trasparenti e legali, ma di dubbia provenienza lecita come proventi da tangenti. Sarebbe però opportuno, che l’Autorità Giudiziaria, dimostri che tutti noi siamo uguali di fronte alla Legge e riservasse il mio stesso trattamento, ovvero effettuare indagini capillari a 360 gradi chiedendo giustificazioni con documenti di riscontro anche su  un solo centesimo di euro speso e/o posseduto negli ultimi cinque anni, a tutta la maggioranza Di Fiori, che tra l’altro abbiamo letto nei quotidiani nazionali che alcuni sono indagati per corruzione e concussione, ed altri, è di dominio pubblico, nonostante sono nullatenenti e/o nullafacenti, hanno costantemente un tenore di vita a dir poco milionario”. Ma la parte più pesante è forse quella letta in aula da Fanco, che riporta fatti che vedono coinvolto lo stesso presidente del consiglio. Fatti che, se dovessero essere accertati come corrispondenti a verità, sarebbero veramente gravi ed imbarazzanti per l’amministrazione Di Fiori, in quanto descrivono presunti abusi edilizi e presunti ricatti. “Denuncerò il Presidente del Consiglio comunale Massimiliano Giordani alla Prefettura e alla Procura della Repubblica di Velletri – ha dichiarato Fanco al termine della seduta – per tutti quei reati che l’Autorità Giudiziaria ravviserà nel suo comportamento, perché in modo prepotente, antidemocratico e contro ogni Legge e Regolamento mi ha vietato di leggere in pubblica assise la prima parte del mio intervento, ordinando alla stenotipista di spengere il mio microfono, mentre mi ha consentito di leggere l’interrogazione finale ed allegare agli atti del Consiglio comunale l’intero intervento”. Anche Stefano Ludovici ha bacchettato il presidente del consiglio, stavolta per non aver provveduto a rispondere ad una sua interrogazione precedentemente presentata. Peccato che  Ludovici,  capogruppo del Pd, non abbia chiesto notizie anche sull’interrogazione presentata qualche mese fa dal consigliere del suo stesso partito Umberto Tantari sull’abusivismo alle Salzare, alla quale né i politici né le forze di polizia hanno dato risposta, mantenendo  di fatto un clima di illegalità che è caratteristico del territorio. Molto critico ma ben articolato l’intervento dei consiglieri Antonino Abate e Mauro Giordani sul problema della legalità che solo ora, dopo anni di attentati e minacce a vari consiglieri, giornalisti ex tutori dell’ordine ed incendi a strutture pubbliche di cui sono ancora ignoti gli autori,  viene riconosciuto in tutta la sua gravità anche del sindaco Luca Di Fiori.

Luigi Centore

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