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ARDEA, CONSIGLIO COMUNALE DESERTO: NIENTE SFIDUCIA A GIORDANI

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Niente consiglio comunale. Nonostante la presentazione della mozione di sfiducia nei confronti del presidente Massimiliano Giordani, oggi ad Ardea non si è raggiunto il numero legale, impedendo lo svolgimento della massima assise. Le assenze erano tutte da parte della maggioranza, fatta eccezione per Luca Fanco, firmatario della mozione con tre colleghi di maggioranza ed i sei dell’opposizione, che invece erano presenti.

Si fa sempre più forza l’idea che tra i componenti della maggioranza ci sia una spaccatura dovuta ai soliti personalismi, a causa della quale non si riesce a mandare avanti la macchina amministrativa. La mancanza di una Giunta che possa deliberare blocca di fatto numerosi lavori. Oggi si sarebbero dovuti discutere punti importanti, come il “contratto per attività di accertamento e liquidazione tributi comunali”, ma ancora una volta la discussione non ha nemmeno avuto inizio. Probabilmente la maggioranza ha temuto di non riuscire a raggiungere compattezza in fase di voto, preferendo rimandare il momento della verifica nella speranza di trovare la quadra. Gli occhi di tutti sono puntati sui posti di assessore, che sembrano essere il fulcro dell’interesse politico rutulo.

“Un’altra fumata bianca – ha affermato l’esponente del PD Stefano Ludovici – che dimostra l’incapacità della maggioranza di centrodestra e del suo sindaco, che non riesce a dare risposte ai cittadini e che aggrava la già pesante situazione economica-sociale della città. La lotta interna alla maggioranza e l’abbandono conseguente del suo programma elettorale ci porta a ritenere che per il povero cittadino di Ardea l’alba di un nuovo giorno deve ancora arrivare. La perdita di ulteriore tempo, nonostante l’urgenza, mette il Comune in cattiva luce più di quando ce ne sia bisogno, e costringe le forze operative esistenti nel territorio a rimandare ulteriormente le programmazioni economiche, compromettendo soprattutto l’occupazione dei residenti. Assistiamo ad un preoccupante ritardo di tutti gli appalti pubblici, mentre la chiusura dell’ufficio tecnico sta causando problemi non solo ai tecnici, ma soprattutto ai cittadini, bloccando di fatto l’economia del nostro territorio. Da tempo si aspetta la risoluzione del problema usi civici, ma dopo le promesse elettorali adesso non se ne parla più. Per non parlare del blocco di ogni iniziativa necessaria per attivare sul territorio investimenti artigianali, turistici, ambientali, archeologici, culturali e ricreativi”.

Feroci anche i commenti dei cittadini presenti, incentrati sulle promesse elettorali rimaste tutte sulla carta, mentre Luca Fanco ha dichiarato che i consiglieri di maggioranza “non riusciranno a scappare in eterno: prima o poi dovranno venire in consiglio. Non capisco se li preoccupa più la votazione sulla sfiducia del presidente o quella sul contratto per attività di accertamento e liquidazione tributi comunali”.

La pensa diversamente il presidente del consiglio Massimiliano Giordani. “Il fatto che la maggioranza non sia stata presente il giorno della presentazione della mozione di sfiducia nei miei confronti – ha commentato – è un segnale importante, che dimostra a qualcuno che il consiglio comunale si svolge dentro l’aula e non fuori. Prima di presentare un documento di sfiducia, forse è il caso di assicurarsi di avere i numeri per farlo”.

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