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Ardea, la crisi politica non va in vacanza

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Questo mese di Agosto, ad Ardea, sarà più caldo che altrove. La crisi politica, che già ha surriscaldato gli animi lo scorso mese, li infiammerà ancora di più. Assente il sindaco, partito per le vacanze con la famiglia, gli attori principali della crisi restano al lavoro alla ricerca di una soluzione che sembrerebbe a portata di mano ma che continua a non arrivare. Sentiamo le opinioni dei rappresentanti dei sei gruppi che si sono formati all’interno del consiglio comunale.

Riccardo Iotti: Così il consigliere si espresso in merito all’attuale crisi politica nella sua pagina Facebook. “Ho evitato fino ad oggi di parlare pubblicamente della situazione politica ad Ardea per rispettare le trattative in atto e scongiurare strumentalizzazioni. Ora però chiedo ai partiti della coalizione di stringere sulle conclusioni perché la Città non può più attendere. La mia posizione e quella del NDC è di abbandonare il vecchio modello di Giunta legato alle nomine personali e alle prove di forza tra Consiglieri. Un modello che ha fallito e ci ha portato alla quarta crisi in due anni. E’ giunto il momento di dimostrare maturità e pensare al futuro del Centrodestra e della Città di Ardea. Ho proposto ai colleghi Consiglieri di dare la propria disponibilità ad andare in Giunta e lasciare spazio in Consiglio ai primi dei non eletti ovvero a coloro che hanno contribuito all’elezione del Sindaco. Una Giunta composta prevalentemente da “Consiglieri” eletti garantisce maggiore esperienza e soprattutto maggiore stabilità perché non potrà essere rimossa dal Sindaco. Inoltre ho proposto che almeno un Assessore venga concordato e condiviso tra le forze politiche di centro destra che non sono attualmente rappresentate. Altra proposta è la modifica dello Statuto Comunale per aprire le Commissioni Consiliari ai membri esterni, siano essi cittadini o esperti in materia con i quali condividere le scelte amministrative. Attuare queste scelte oggi significherebbe ricompattare il centro destra ad Ardea, garantire maggiore stabilità politica e soprattutto un vero passo in avanti per il buon Governo della Città!”

Alla luce dei fatti di questi giorni e di quanto è emerso dal recente Consiglio comunale vuole aggiungere altro per i cittadini ?

“Non posso che ribadire quanto affermato, e se vuole, dar ancora più forza al mio convincimento che vede il centrodestra, oggi, nella necessità di riaffermare i propri consensi dando rappresentanza politica e voce anche a quei movimenti e partiti che hanno contribuito con il loro appoggio all’elezione di questo sindaco e che oggi non trovano rappresentanza alcuna, né in consiglio, né in giunta. Lo scenario politico nazionale è cambiato moltissimo in questi due anni e non possiamo ignorare che questo avrà ripercussioni anche nella nostra città”.

Forse, suo malgrado, lei è venuto a trovarsi in una posizione che di fatto l’ha reso arbitro di questa crisi. Sia il gruppo di FI che quello neo composto dell’UDA aspettano da lei indicazioni precise riguardo la sua collocazione.

“La mia proposta supera ampiamente ogni considerazione di questo tipo. Dobbiamo rimetterci subito al lavoro sui programmi e sui servizi che i nostri cittadini giustamente invocano e dobbiamo farlo con il peso politico giusto a garantire la continuità del lavoro che, qualora fosse accolta la mia proposta, scaturirebbe dalla presenza in giunta di figure elette dal popolo. E infine voglio riprendere la necessità di ristabilire un dialogo costruttivo e maturo con la minoranza perché determinate scelte amministrative andrebbero fatte dall’intero Consiglio comunale in rappresentanza dell’intera città. La storia insegna che le grandi crisi spesso precedono il raggiungimento di grandi risultati. Credo sia giunto il momento di dimostrarlo anche ad Ardea”.

 

Policarpo Volante: Da esperto politico non può negare che, con la creazione del gruppo UDA, lei e i suoi colleghi stiate dando l’impressione di voler cavalcare questa crisi per trarne dei vantaggi.

“Niente di tutto questo è vero. Non siamo stati noi a provocare la crisi e non l’avremmo fatto; ma di fronte alla realtà compiuta abbiamo dovuto necessariamente rimarcare alcune distanze che non ci vedono in perfetta sintonia con il gruppo di FI. Siamo anche noi consapevoli che l’immobilismo dell’amministrazione Di Fiori abbia messo in difficoltà l’intera maggioranza ma noi vogliamo dar fine a tutto questo e vogliamo farlo subito e avviando scelte concrete che siano di rilancio per l’economia del territorio”.

Il sindaco preannuncia un bilancio di lacrime e sangue, cosa può dirci in proposito?

“Ci troviamo nella necessità di trovar soluzioni per arginare il concreto rischio del dissesto finanziario principalmente causato da due milioni di Euro fuori bilancio. La soluzione passa da due scelte: l’ottimizzazione della spesa amministrativa ed il rilancio immediato dell’economia attraverso l’approvazione della variante di salvaguardia che riaprirebbe le porte ad opere di urbanizzazione e di pubblica utilità che, oltre a dar finalmente lustro al territorio, avrebbero cadute sul rilancio dell’economia e del lavoro locale. In quanto ai tagli alla spesa la nostra attenzione è sui servizi a domanda individuale che il Comune non è obbligato a rendere ai cittadini ma che hanno dei costi ormai non più sostenibili”.

Niente più mensa per i bambini e pulmino per la scuola dunque ?

“Non vorremmo arrivare a tanto. Vedremo”

Come valuta la proposta di Iotti ? Ritiene possa essere risolutiva per la crisi ?

“Nel ridisegnare il quadro degli equilibri abbiamo dovuto considerare questa posizione e proprio per questo motivo avevamo inserito tra le nostre proposte la sostituzione del Presidente del Consiglio”.

Ma quella aveva tutta l’aria di una richiesta da mettere sul piatto per poterla ritirare in sede di trattativa.

“Forse era così, non lo nego, ma ora le cose sono cambiate. Se Massimiliano Giordani avesse accettato di dare le dimissioni sicuramente lo avremmo rieletto proprio per dare un forte segnale positivo all’accordo, ma ora la posizione del presidente è diventata importante nei pesi che gli assessori dovranno distribuire tra le forze di maggioranza. Soprattutto aspettiamo di chiarire la posizione di Iotti che è diventata cruciale ed al momento ambigua per noi”.

Che cosa intende?

“Iotti ha scelto, uscendo dal PDL, di creare un gruppo dove è presente solo lui. Anche lui reclama rappresentatività per tutti quegli elettori che lo hanno sostenuto, ma, notizia di ora, Angelino Alfano annuncia ufficialmente la vicinanza con il nostro partito di riferimento, l’UDC, ventilando persino l’ipotesi di una fusione. A chi farebbe riferimento Iotti, in questa ipotesi, dopo essere stato eletto nella lista del PDL?”.

Fabrizio Acquarelli: “È stato detto che la crisi è nata da una differente posizione tra noi e il sindaco in merito ai finanziamenti da erogare quale contributo alla realizzazione delle feste patronali. Tutto questo è solo parzialmente vero, anzi, costituisce un aspetto marginale. Il nostro gesto nasce da un fatto che è stata sola l’ultima goccia a far traboccare il vaso. Troppo spesso il sindaco ci ha tenuto fuori dalle scelte e dalle non-scelte di quanto fosse necessario realizzare per il nostro territorio, non ultimo le stesse feste patronali. Ad Ardea ci sono sei parrocchie ed è giusto che ognuna trovi considerazione ed aiuto in misura adeguata. Ma come ho detto questa è stata sono l’ultima goccia”.

Nel recente Consiglio comunale in cui all’ordine del giorno è stata portata la discussione della crisi politica, quale portavoce di quel gruppo che la crisi ha voluto, ci aspettavamo un suo intervento chiarificatore che invece non c’è stato. Nessuno dei consiglieri di FI ha preso la parola.

“È proprio nell’ottica di voler risolvere nel migliori dei modi ed in fretta la crisi che abbiamo scelto di non parlare. Abbiamo voluto dare un segnale chiaro ai nostri colleghi; loro ben conoscono la nostra posizione e non vogliamo in nessun modo turbare quanto stiamo discutendo in questi giorni con considerazioni che, fatte in aula, avrebbero potuto creare fraintendimenti.

È nostro convincimento che questa crisi passa fondamentalmente dall’accordo su due punti fondamentali: il bilancio e le nomine dei nuovi assessori. Le ho citate nell’ordine in cui devono essere risolte perché riteniamo che le figure degli assessori che andremo ad indicare debbano essere tagliate sulle necessità di quanto andremo a stabilire per il bilancio. Come il sindaco ha preannunciato nel suo intervento sarà un bilancio di lacrime e sangue e noi siamo impegnati a trovare quelle soluzioni che garantiscano comunque ai cittadini, e pienamente, i servizi di cui hanno bisogno. La scelta degli assessori sarà consequenziale e logica in quest’ottica”.

Come valuta il fatto che il sindaco sia partito per le ferie facendo mancare la sua presenza che in questo momento sarebbe stata importante ed in parte risolutiva.

“L’assenza del sindaco non peserà più di tanto sul lavoro che continueremo a fare per tutto il tempo necessario; purtroppo questioni personali gli hanno impedito di cambiare i suoi programmi e di questo ci aveva con largo anticipo avvertito pregandoci di addivenire ad una soluzione prima della sua partenza. Non posso recriminare nulla, dunque, per il fatto che sia dovuto partire”.

Come valuta la proposta del consigliere Iotti di far entrare in giunta direttamente le figure tra voi, elette dal popolo, più idonee per l’acquisita conoscenza della macchina comunale.

“Indubbiamente una scelta di questo tipo ci darebbe una giunta politicamente forte e motivata che avrebbe anche la valenza di rafforzare lo stesso sindaco, ma pur apprezzando la proposta del collega Iotti, ritengo che in un ambito come questo si possano trovare soluzioni anche diverse. Ciò che con Iotti sicuramente condividiamo è la necessità di dare voce e rappresentanza a quei cittadini che, pur appoggiando la nostra coalizione, non hanno trovato rappresentanza in Consiglio comunale tra gli eletti e questo senza dimenticare la Lega e Fratelli d’Italia”.

 

Antonino Abate: Consigliere Abate, lei ha presieduto, in assenza del presidente Giordani, il Consiglio comunale di fine luglio; che idea si è fatto dell’attuale situazione politica qui ad Ardea ?

“Finalmente arrivano le “meritate vacanze” per il Sindaco Di Fiori. Dopo due anni palesemente passati a non far nulla, come della migliore scuola schettiniana, abbandona la nave che affonda e se ne va in ferie. Ci vuole coraggio da leone; la città che lui dovrebbe governare, cosa che non ha mai fatto, sta sprofondando; nomina un suo vice, malgrado la crisi politica che persiste ormai da due mesi e vede la città rutula senza giunta, e asciugamano in spalle, ciabattine e abbronzante in borsa, se ne va di corsa verso mete balneari lontano da Ardea a dimostrazione che neanche lui sceglierebbe il luogo da lui stesso governato. Lo sdegno ora è grande tra i cittadini; vedono un sindaco distante dal senso di responsabilità, che dovrebbe essere il sentimento naturale per chi scegli di guidare la città, partire per le vacanze mentre tanti dei suoi cittadini non se lo possono permettere, come pure quegli imprenditori che sono arrivati a gesti estremi incatenandosi sotto il comune perché aspettano da anni di essere pagati”. “Lui va in vacanza”. “L’appello che noi, consiglieri comunali di minoranza, vogliamo fare ai colleghi della maggioranza è “liberiamo Ardea”.  Dopo tanti proclami si passi finalmente ai fatti: le nostre firme sono state consegnate ai segretari cittadini del PD, Moreno Caratelli e del PSI, Beniamino Francese; ne mancano solo tre per mettere fine a questa agonia … vediamo chi veramente ha coraggio e rispetto per Ardea”.

Non ritiene, dunque, che si arrivi presto ad una soluzione della crisi politica ?

“Come ho già detto noi speriamo che alle nostre firme si aggiungano quelle necessarie a risolvere in altro modo la crisi: ridando la parola ai cittadini; tuttavia è evidente che la sicurezza mostrata dal sindaco in queste ultime ore è foriera di una soluzione che gli da tranquillità e la nomina del suo vice è un segnale preciso; coinvolgere in surroga i primi dei non eletti nelle liste che lo hanno sostenuto nella coalizione, come propone Iotti, significa portare agli assessorati consiglieri di peso che, una volta raggiunto quel potere, non si sogneranno certo di far cadere nuovamente la giunta”.

 

Massimo Stoppo (PSI): “Da mala gestione oltreché da anni ed anni di disattenzione ai veri bisogni della comunità, anni ormai irrecuperabili, discende la storia recente di questo Comune; l’essere stato disastrato per un dissesto finanziario che ne ha condizionato la vita futura e successivamente da tutte le pessime gestioni di centrodestra (da Farneti a Di Fiori compreso) dannose e sempre contestate dal PSI e dalle altre opposizioni di centrosinistra, non solo per le allegre spese effettuate che hanno fatto toccare il fondo alle finanze, ma anche sotto l’aspetto legale, giudiziario, ambientale, ma soprattutto sociale e tant’altro ancora. Eppure, è ancora più vergognoso assistere oggi a consigli comunali, come quello tenutosi il 30 luglio, dove si è assistito, oltre che alle giuste e rigorose contestazioni delle opposizioni, anche ad accuse provenienti dagli stessi banchi della maggioranza, cioè dagli stessi personaggi che governano da tempo e che hanno sempre approvato ciò che dai diversi sindaci veniva loro proposto. Ora che l’amministrazione si trova senza una giunta e davanti alla impossibilità di redigere il bilancio preventivo del 2014 che evidenzi un pareggio veritiero, dovrà per forza di cose decidere se dichiarare il dissesto finanziario oppure trattare con gli Organi centrali di vigilanza e di controllo, per ottenere il ricorso alla procedura prevista per gli enti locali strutturalmente deficitari, alcuni consiglieri di centrodestra alzano la testa e fanno sentire i loro pesanti distinguo. Qualunque sia la strada che sarà percorsa nulla di buono ne deriverà per i cittadini, tenuto conto delle gravose prescrizioni che saranno imposte, sia in materia fiscale che in termini di tagli dei servizi. Una speranza, comunque c’è ed è soltanto nelle mani degli ardeatini, cioè quello di evitare di mandare nuovamente a gestire i loro denari a quelle persone cui finora hanno dato la loro fiducia. Ardea ha bisogno di una nuova classe dirigente che non abbia legami con il passato ma che creda nei valori della democrazia, del rispetto della Costituzione e della giustizia sociale”.

Mario Savarese

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