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ARDEA, SFIDUCIATO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MASSIMILIANO GIORDANI

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E’ iniziato con una “sorpresa annunciata” il consiglio comunale di questa mattina, ad Ardea. I consiglieri comunali di opposizione Mauro Giordani, Cristina Capraro, Antonino Abate, Giancarlo Rossi, Umberto Tantari e Stefano Ludovici, insieme ai rappresentanti della maggioranza Luca Fanco, Alberto Montesi, Mauro Iacoangeli  e Alessandro Quartuccio hanno infatti presentato al Sindaco Luca Di Fiori, al Presidente del Consiglio comunale Massimiliano Giordani ed al Segretario Generale Dott.ssa Marina Inches una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio comunale, motivando il gesto in quanto “Nel corso della consiliatura la gestione della massima assise cittadina da parte del Presidente del Consiglio Massimiliano Giordani si è connotata per gravi e reiterati comportamenti pregiudizievoli per la funzionalità ed efficacia dei lavori del Consiglio comunale”. I firmatari elencano anche quali sono questi gravi comportamenti: “Attacchi personali con toni arroganti, provocatori e minacciosi al Consigliere Antonino Abate nel Consiglio comunale passato (vedi stenotipia); inottemperanza a quanto disposto all’unanimità nella conferenza dei Capogruppo del 24/09/2012 ore 12,00 e inottemperanza alla diffida del Presidente della Commissione Ambiente Prot. n° 41811 del 25/09/2012”, ritenendo che Giordani “abbia violato le norme di imparzialità, correttezza e di rappresentanza istituzionale che presiedono l’esercizio della sua funzione”, nonostante il fatto che “Il Presidente, pur essendo espressione della maggioranza, dovrebbe rappresentare nella sua veste istituzionale l’organo di garanzia anche della minoranza”.

“Tali comportamenti persistono – si legge nella mozione di sfiducia – sono gravemente offensivi e lesivi nei confronti del Consiglio comunale e non sono eticamente giustificabili da una mera applicazione del Regolamento; La funzione del Presidente del Consiglio comunale non è come più volte rilevato, neutrale e istituzionale e, pertanto, la richiesta di revoca è causata, (e, dunque, motivata)  dal cattivo esercizio della funzione in quanto ne sia viziata la neutralità e/o l’efficienza”.

Ma la delibera vera e propria non è stata confermata durante l’assise. La confusione che si è creata ha spinto, dopo un’interruzione della seduta, alla richiesta della verifica del numero legale, che è mancato in quanto tre dei firmatari –  Alberto Montesi, Mauro Iacoangeli  e Alessandro Quartuccio – hanno preferito rimandare il tutto. “Non era questo il momento della presentazione della mozione”, hanno dichiarato. Senza numero legale, il consiglio è quindi stato sciolto. Ma, al di là dei tempi, si tratta di un  gesto che era nell’aria già da diversi giorni, anticipato anche dalla stampa nel momento in cui gli assessori avevano riconsegnato le proprie deleghe nelle mani del Sindaco. Ed ora tocca proprio al Primo Cittadino cercare di ricostruire la sua maggioranza, visto che quattro degli elementi che la compongono sembrano andare più d’accordo con l’opposizione che con la loro coalizione, facendo scelte che possano ricreare quegli equilibri che sembrano essere stati persi già all’indomani delle elezioni.

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