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BENI CONFISCATI ALLA MAFIA: PERCHE’ A POMEZIA NON SI UTILIZZANO?

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I beni confiscati devono essere messi a disposizione della collettività e non lasciati inutilizzati. Questo il succo del messaggio che Anna Mirarchi, segretaria del Prc – Federazione della sinistra,  ha inviato oggi al sindaco di Pomezia Enrico De Fusco facendo riferimento agli immobili identificati sul territorio comunale. “Secondo ABECOL, agenzia regionale per i beni confiscati nel Lazio (fonte Agenzia del Demanio, dati aggiornati al 31.12.2009), nel Lazio sono stati confiscati ben 363 beni, di cui 3 aPomezia 3 e 10 ad Ardea – ha spiegato la Mirarchi – A Pomezia i dati ufficiali ne indicano 3, noi siamo a conoscenza di due: una villetta nei pressi del centro della città e un appartamento a Torvaianica. Nella passata legislatura De Fusco il Prc, con delega alle Politiche Sociali, non è riuscito, come avrebbe voluto, a destinare tali beni a scopi sociali, perché alla ricerca di servizi compatibili con la posizione degli immobili e di risorse economiche”. Il14 giugno a Milano, in occasione dell’iniziativa “Costruire legalità, far vincere il sociale. Un nuovo modello di gestione dei Beni Confiscati alle mafie” organizzata dal Comune di Milano, il coordinamento di Milano e provincia di Libera ha presentato le linee guida per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, realizzate in collaborazione con venti associazioni. “Il PRC-Federazione della Sinistra condivide in pieno i punti della piattaforma e chiede all’Amministrazione comunale di adottarla nella nostra Città, praticarla nei contenuti e nel metodo, nel rispetto della legalità e della trasparenza. La confisca dei beni riveste un grande valore simbolico e politico, contribuisce a contrastare l’economia illegale e a diffondere la cultura della legalità. I beni confiscati devono diventare espressione di democrazia e di impegno istituzionale e collettivo”, ha dichiarato Anna Mirarchi.

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