CAOS CENTROSINISTRA E INCERTEZZA CENTRODESTRA: CHE ELEZIONI CI SARANNO A POMEZIA?

Un PD distrutto e senza organizzazione, una coalizione che perde i pezzi sbattendo la porta, una connotazione politica che ormai sembra un puzzle variegato, con provenienze e destinazioni sempre più incerte. Questo è il centrosinistra di Pomezia a poco più di un mese dalle elezioni. L’uscita della lista “Noi Oltre” e del suo candidato alle primarie Gianni Mugnaini appena una settimana dopo il patto di alleanza che avrebbe dovuto garantire il sostegno al vincitore a prescindere dal risultato, la spaccatura nel PSI e la delusione e la frammentazione nel PD rendono ben chiaro che, in quella che sarebbe dovuta essere la coalizione dei nomi forti e di richiamo, l’unica realtà rimasta compatta è quella di Forza Pomezia, che al suo interno è riuscita ad avere, grazie alla vittoria di Omero Schiumarini alle primarie del centrosinistra, il ruolo di protagonista. Gli altri – tranne il PSI, che comunque sembra tenere maggiormente – ne escono male, se non con le ossa rotte. I sospetti di brogli nella competizione interna sembrano aleggiare ancora, viste le dichiarazioni fatte dalla lista civica di Gianni Mugnaini, che attacca duramente il PD ed il suo commissario Rocco Maugliani, accusandolo di non aver saputo effettuare i controlli richiesti e di aver permesso di non rispettare “le regole deliberate e stabilite, o meglio che tali regole erano state cambiate, e colpevolmente, in corsa autonomamente da parte di una sola forza politica”. Il coordinatore della lista, sottolineando il fatto che “altro cambio in corsa, sia stata tolta la obbligazione ai votanti alla sottoscrizione del programma e la conferma al sostegno del centrosinistra”, vorrebbe “capire quanti di coloro che sono andati al voto sostengano veramente il centrosinistra” alle vere elezioni. “La maggioranza della commissione – si legge nel documento che sancisce la fine di un “matrimonio” nato sotto una cattiva stella – per meglio dire la sua totalità meno “Noi Oltre”, per quella che si può tranquillamente definire ragion di stato, con l’acquiescenza formale con il ritiro di firma del ricorso da parte del candidato Spagnoli, e di fatto con la sottomissione o la latitanza degli altri candidati, ha convenuto di effettuare solamente un mero controllo campionato sui tavolini della sede del PD di Torvaianica ed, in tutta fretta poiché “non vi era tempo”, ha sancito con ciò quello che tutta la Città temeva: nessuna regola di trasparenza negli atti”. Accuse dure, ma in molti si chiedono cosa sarebbe successo se a vincere fosse stato Mugnaini. Sarebbero stati sollevati lo stesso i dubbi sulla validità non solo dei voti, ma delle modalità che hanno portato ad essi? Il patto di sostegno sarebbe stato mantenuto, oppure ci sarebbe stata comunque una fuga, magari premeditata, da parte di qualcun altro? Di certo, vedendo cosa succede nel centrodestra, anch’esso ancora una volta frammentato, con rientri clamorosi e nuovi insospettabili – fino a tre mesi fa – arrivi, la panoramica della politica pometina non è incoraggiante. In mezzo a tutti i partiti tradizionali, ricordiamo anche che ci sono liste e movimenti che vanno avanti da soli, incuranti di quanto accade nelle grandi coalizioni. In attesa di sapere con certezza ed ufficialità chi sarà il candidato del PDL, scelto attraverso un sondaggio telefonico, e calcolando che l’altra parte del centrodestra sosterrà Antonio Aquino, sarebbe interessante sapere cosa pensano i cittadini, se si rendono conto delle manovre politiche che da oltre un mese e mezzo agitano la città e che porteranno comunque ad influire sulla vita quotidiana di tutti gli abitanti di Pomezia. Per questo invitiamo i lettori ad inviare i loro commenti, con l’idea che si sono fatti rispetto alla competizione elettorale che sembra caratterizzarsi come la più confusionaria e poco chiara – nel senso che gli accordi tra i vari personaggi sono stipulati e negati, rivisti e riposizionati a seconda della convenienza del momento – vista finora.