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Caro pedaggi e sicurezza sull’A24/A25: la politica si mobilita

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Da destra a sinistra; parlamentari, consiglieri regionali e sindaci, uniti in una lotta comune: il caro pedaggi e sicurezza sullAutostrada A24” e”A25“.

Un sabato di mobilitazione, il 23 aprile 2022, presso il casello autostradale di Castel Madama, che ha avuto l’obiettivo di manifestare contrarietà disappunto per uno stato di cose contrario all’utilità dei fruitori del servizio.

Il presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica Italiana argomenta 

A perorare le ragioni della protesta, anche il presidente della Commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama (nella Legislatura in corso), il senatore abruzzese Luciano DAlfonso (Pd), che ha dichiarato: «Purtroppo tutto dipende da quella pagina sbagliata scritta nel 2001 con la gara d’appalto, che ha fatto in modo che il ripagamento del funzionamento dell’autostrada gravasse interamente sulle spalle degli utenti.

Non può più essere da sola la tariffa a pagare l’intero dei lavori di manutenzione di un’autostrada di montagna onerosissima: c’è bisogno di determinare un nuovo strumento contrattuale a tutela degli utenti che sappia trasferire un pezzo dell’onere di questa autostrada sulla finanza pubblica. Ma vi è anche l’altro grave fardello, in grado di far crescere all’infinito i pedaggi, costituito dalla nota delibera Cipe che ha previsto, a monte, la garanzia che i dividendi di risulta della gestione di Autostrade per l’Italia debbano essere di un miliardo di euro l’anno: come se alla controparte di un contratto di locazione si garantisse assurdamente l’ammontare “minimo” dell’affitto indipendentemente dal numero dei metri quadri».

Dall’opposizione parlamentare si soffermano sugli effetti negativi sui bilanci delle famiglie 

Il deputato Mauro Rotelli (FdI) cosi si è espresso: «Sostegno pieno e convinto alle ragioni della protesta contro il rincaro dei pedaggi autostradali.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare il Governo sulle gravi ricadute che gli aumenti portano nelle aree interessate.
Gli incrementi, in alcuni casi fino al 400%, incidono pesantemente sulle economie dei tantissimi pendolari che, ogni giorno, utilizzano le due arterie autostradali per raggiungere la capitale: in 14 anni il rincaro della tariffa è stato del 187 %.
Si tratta di rincari insostenibili che rischiano di avere gravissime conseguenze sia a livello economico ma anche territoriale.
Il Governo intervenga rapidamente per far fronte a questa situazione entro fine giugno: con gli ulteriori aumenti previsti per il il 1 luglio un pendolare potrebbe spendere 700-800 euro in più all’anno. Contro lo spettro di questa cifra esorbitante è necessario adottare provvedimenti urgenti».

 

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