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CHE FINE FARA’ IL PD POMETINO?

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Dopo due giorni dalle primarie del centrosinistra occorre fare chiarezza per quanto sia possibile, nel rispetto degli elettori e di quei cittadini che ancora oggi parlano di un’organizzazione caotica nei gazebo e di un risultato quanto mai anomalo.

Dopo due giorni dalle primarie non si può non osservare la confusione che aleggia nel PD pometino. Una   confusione totale:

I candidati alle primarie dopo aver notato sospetti brogli elettorali, con persone che votavano più volte sia a Pomezia che a Torvaianica – hanno presentato un esposto, firmato la sera stessa del 14 aprile oltre che da Dino
Spagnoli, Rosaria Del Buono e Maurizio Battistelli, anche da Roberto Mambelli e da Gianni Mugnaini per chiedere chiarezza. Ma, se l’esposto dovesse andare avanti e venisse riconosciuto il broglio, le primarie
sarebbero invalidate, mentre il PD si troverebbe nella condizione di dover, per salvare l’onore, di uscire dalla coalizione.

Ma cosa succederebbe a quel punto, visto che le varie anime del partito la pensano ognuno in modo diverso?

La frammentazione interna, le intese traversali e i malumori sempre più insistenti non fanno prospettare una rosea situazione per il partito che ha adottato come slogan delle primarie “Bene comune”.

Infatti qualcuno parla di ritirare l’esposto, far finta di niente ed andare avanti con i quattro simboli come da
accordi iniziali, mentre qualcun altro vuole andare a fondo alla vicenda, a costo di far correre il PD da solo
. Altri ancora vedono in tutto questo solo un tentativo di rivalsa, per togliere valore alla vittoria di Schiumarini e dirottare così verso il secondo o il terzo “classificato” il ruolo di candidato sindaco della coalizione di centrosinistra.


Questa è la sintesi di un’analisi poco comprensibile agli elettori però, che dovrebbero andare a votare per il rinnovo del consiglio comunale e per il Bene comune. Un’analisi che soprattutto gli elettori del PD vorrebbero vedere tramutata in un atto di coraggio da parte dei candidati del PD a favore della città rispettando la storia del partito e tralasciando le logiche personali.

E allora ci viene chiedere, dove è il PD provinciale, dov’è l’ex sindaco De Fusco che ha rappresentanto il partito pometino in questi ultimi anni, dove sono i programmi, la campagna elettorale sana e informativa, non solo del centrosinistra?

Francesca Poddesu 17/04/2013

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