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CONTI PUBBLICI: SCONTRO APERTO PDL – DE FUSCO

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Ormai è guerra aperta, altro che collaborazione tra opposizione e maggioranza per il bene della città. Tra l’opposizione e la Giunta De Fusco, anzi, soprattutto tra il PDL ed il Sindaco di Pomezia gli scambi di accuse non solo sono all’ordine del giorno, ma diventano sempre più pesanti. L’occasione dell’ultimo scontro è stata la conferenza stampa indetta per venerdì pomeriggio presso la Kermesse. Davanti ad una folta platea il Segretario del circolo di Pomezia, l’ex Sindaco Piero Angellotto ed i quattro consiglieri comunali – il capogruppo Luigi Celori, Romano Errico, Saverio Pagliuso e Raimondo Piselli – hanno esposto la situazione economica del Comune, sottolineando l’enormità del deficit ed imputando le colpe del forte indebitamento al Sindaco in carica. “Il futuro di Pomezia è alquanto incerto – è stato affermato nel corso del dibattito – vista la drammaticità della situazione finanziaria, che vede ormai circa 150 milioni di euro di indebitamento. Si tratta di una cifra che abbiamo ricostruito noi, ma che è sicuramente vicinissima alla realtà. Del resto, dati ufficiali non ce ne sono, visto che l’Amministrazione comunale continua a nascondere i bilanci: non è certo un caso se il consuntivo 2010 non è ancora stato discusso in consiglio, nonostante si sia già arrivati alla fine del 2011”. Attraverso i dati snocciolati durante la conferenza è emersa una condizione economica senza precedenti. “Questa amministrazione – hanno dichiarato all’unisono Serafini e Angellotto – è stata capace di produrre un disavanzo di cassa che ammonta ad importi compresi tra i 15 ed i 20 milioni l’anno. Molti di questi soldi potevano essere risparmiati, ma sono serviti per fare campagna elettorale al Sindaco De Fusco. La prova sono gli 80 milioni spesi in cinque anni per assumere nuovo personale”. “In 5 mesi di attività amministrativa – ha aggiunto Pagliuso confermando quanto già dichiarato un mese fa – devo riconoscere che, da parte della maggioranza, non è stato fatto proprio nulla, se non l’approvazione di un bilancio previsionale che sicuramente non risponde alla reale situazione economica della nostra città. Non ho visto altri atti importanti: l’unica cosa che invece salta all’occhio è la litigiosità della maggioranza, sia tra partiti che all’interno degli stessi. Altro elemento costante di questo primo periodo è l’assenza del Sindaco De Fusco. Io sono riuscito a vederlo solo in due occasioni: nella cerimonia di insediamento e durante l’approvazione del bilancio. E’ vero che sono un semplice consigliere di minoranza, ma credo che un confronto democratico con l’opposizione, formata comunque da amministratori scelti dai cittadini, sarebbe auspicabile per poter governare meglio. Invece noi della minoranza non abbiamo mai avuto una benché minima possibilità di confronto con il Primo Cittadino e a tutt’oggi non conosciamo quali siano i loro programmi amministrativi per il prossimo futuro”. I consiglieri del PDL hanno rimarcato la volontà di lavorare per la città. “Noi svolgiamo il nostro ruolo, senza tirarci indietro: sia in sede di consiglio che nelle commissioni avanziamo idee e proposte, cercando di individuare problemi e soluzioni. E’ giunto il momento che la maggioranza si assuma le proprie responsabilità e decida cosa vuole fare per il bene di questo Comune e per risolvere i problemi legati ai conti pubblici. Siamo preoccupati per la nostra città e solo per questo siamo disposti a discutere con la maggioranza, per individuare un percorso che inverta la china intrapresa. Se non si cambia rotta e non si trovano soluzioni per rimettere in sesto le finanze pubbliche la cosa migliore, come diciamo ormai da tempo, è quella di dichiarare il dissesto economico, che consentirebbe almeno di risparmiare sugli interessi passivi, che verrebbero bloccati”. La risposta del Sindaco non si è fatta attendere ed è stata alquanto mirata. “Ho già formulato denunce verso esponenti del PDL – ha affermato De Fusco – per dichiarazioni false e tendenziose contro di me su questioni di carattere personale. Inoltre il partito d’opposizione, prima di parlare di clientelismo, dovrebbe guardare cosa sta accadendo a Roma ed Albano nelle società municipalizzate, scandali in cui sono coinvolti consiglieri comunali pometini; senza parlare delle segreterie e degli staff di consiglieri e Assessori regionali del Lazio in cui sono collocate persone riconducibili al PDL di Pomezia”. Dopo questa precisa frecciata De Fusco prosegue dicendo la sua sui conti comunali: “Quando mi sono insediato nel 2006 avrei potuto dichiarare il dissesto finanziario, vista la situazione di bilancio ereditata. Questi sono dati, e non chiacchiere, che chiunque può verificare: nel 2001-2002 i residui passivi dell’Ente erano di 48 milioni di euro; nel 2005-2006 i residui sono cresciuti enormemente salendo a 107 milioni, per attestarsi ad oggi a 116 milioni di euro. Avrei quindi potuto dichiarare il dissesto finanziario, ma non l’ho fatto perché sarebbe stata una iattura per la città e lo sarebbe a maggior ragione ora. Da quando il centrosinistra ha cacciato l’A.Ser nel 2009 il Comune di Pomezia ha intrapreso la strada del risanamento, cosa che il centrodestra non ha saputo fare lasciando una ferita enorme alle casse comunali. Il Ministero delle Finanze ha accertato che il Comune di Pomezia vanta 50 milioni di euro nei confronti di A.Ser-Tributi Italia, crediti ammessi al fallimento di Tributi Italia grazie a contenziosi aperti dalla mia Amministrazione e andati a buon fine. Inoltre abbiamo contestato quasi 30 milioni di evasione già valutati in Commissione provinciale, regionale e tributaria. Noi andremo avanti con la determinazione di sempre e non presteremo il fianco a chi non ha mai agito nell’interesse della città e dei cittadini. E’ evidente che il PDL è un partito allo sbando: non solo non è in grado di fare proposte, ma non è neanche capace di acquisire il consenso della cittadinanza, e le ultime elezioni ne sono l’evidente dimostrazione. Chi milita nel PDL non può permettersi di parlare di debiti. La mia Amministrazione ha già pagato conti per 40 milioni di euro per impegni spesa intrapresi prima del 2006 che pesano sui nostri bilanci. Tra chi attacca quotidianamente la mia gestione c’e’ anche un ex Sindaco che ha emesso un’ordinanza di requisizione alloggi che l’Ater non ha riconosciuto. Il Comune ha perso il ricorso al Tar e l’Amministrazione di centrodestra, riconoscendo il proprio errore, non ha fatto ricorso al Consiglio di Stato causando oggi un debito di quasi 10 milioni di euro che noi siamo costretti a pagare per responsabilità che non sono certo le nostre. Ma la cosa più grave è che a pagarne le conseguenze sono quei cittadini che ancora oggi vivono una situazione di incertezza e instabilità abitativa per colpa di personaggi incompetenti e incapaci di amministrare la città. Obiettivo del mio governo è quello di risanare tutti i danni e tutti i debiti fatti da altri per ridare slancio all’attività amministrativa del Comune di Pomezia. Lo abbiamo fatto in questi anni e continueremo a farlo”.

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