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DE FUSCO ALL’ATTACCO

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Parla senza sosta, l’ex sindaco di Pomezia Enrico De Fusco, ricostruendo quanto accaduto all’interno dell’Amministrazione comunale. Davanti ai giornalisti convocati per la conferenza stampa di questa mattina, De Fusco parte dalle dimissioni, ma poi ripercorre gli eventi sin dalla sua prima elezione, nel 2006. “La “vicenda Valle” è stata solo una goccia in un mare di problemi, quella che ha fatto traboccare il vaso portandomi alle dimissioni e, sei giorni dopo, alle dimissioni dei 15 consiglieri che hanno causato la caduta del consiglio comunale. Un epilogo forse inevitabile, visto che da tempo la maggioranza era in fibrillazione”. La mancata armonia si rispecchiava anche nell’assenteismo, a volte cercato proprio per strategia politica. “Spesso mancava il numero legale anche in seconda convocazione”, prosegue De Fusco, che vede nell’arresto di Antonini, nella conseguente sostituzione temporanea e nel suo reintegro in posizione esterna un primo handicap numerico, al quale si aggiungono le prolungate assenze di Valter Valle. “Avevamo sempre dei consiglieri in meno rispetto al previsto. Si è trattato di un problema non di poco conto, visto che ci mancavano i numeri per poter portare avanti le questioni importati, di programmare e di occuparci in modo serio della città”. Ma i problemi venivano, secondo De Fusco, anche e soprattutto da chi in consiglio era sempre presente. “Se attraverso i vari comunicati stampa l’IDV mostrava appoggio a me e all’intera Amministrazione, nei fatti le cose erano molto diverse: riflettendo su quanto accaduto dal 2006 ad oggi, mi sono accorto che i veri attacchi alla maggioranza arrivavano sempre dalla stessa direzione. Lupo, De Lorenzi, ed ancora prima Tucci e Gazzè, con la regia di Vincenzo Mauro. Il motivo era sempre lo stesso: non avevo riconosciuto loro la visibilità che pretendevano”. L’ex sindaco entra nel merito di una vicenda particolare, che riguarda l’ex vicesindaco Alba Rosa. “Nell’agosto del 2009 ho affidato al vicesindaco Alba Rosa l’assessorato i Lavori Pubblici. Pur avendo due posizioni diverse, mi fidavo completamente di lei e ho giudicato corretta questa assegnazione. Già il giorno seguente l’IDV si è messo contro, perché l’assessorato sarebbe dovuta andare a loro. Questo ha portato Alba Rosa a prendere le distanze dalla maggioranza: riconosco di aver sbagliato a non difenderla, ma all’epoca mi sono sentito costretto a mediare”. De Fusco rimarca la presunta “avidità” dell’Italia dei Valori. “Uno degli ultimi episodi riguarda il ritiro delle deleghe, avvenuto ad ottobre a causa del conflitto nei confronti dell’assessore al Bilancio Antonio Maniscalco. In occasione del consiglio comunale nel corso del quale si doveva discutere il reintegro del consigliere Antonini così come comunicato dal Prefetto, il Pd e gli altri partiti di maggioranza hanno scelto come linea politica di non entrare in consiglio comunale. Sempre contravvenendo alle indicazioni fornite dalla magggioranza, i consiglieri dell’IDV sono invece entrati in aula, approfittando della nostra assenza per lanciare accuse contro Maniscalco in merito al Bilancio e ipotizzando ccordi sottobanco con l’UDC per l’’approvazione dello stesso. Ma non esisteva nessun accordo: sostituire l’IDV con l’UDC era scorretto e non rientrava nei nostri programmi, che prevedevano al limite un allargamento della maggioranza, che ci avrebbe permesso di poter lavorare finalmente senza più interruzioni”. Ma l’allargamento della maggioranza era malvisto. “E perché? Se di allargamento di coalizione parla Bersani va tutto bene: perché io non posso dirlo? Non avere una maggioranza ampia ha provocato troppi problemi: mi sono dimesso proprio perché era impossibile governare in quel modo”. Ma le sue dimissioni sono state superate dalla sfiducia. “Oggi leggo che loro mi hanno sfiduciato, ma non è corretto. Sabato scorso i consiglieri dell’Italia dei Valori, insieme a Valle e Cimadon, hanno scritto un documento nel quale si afferma che il sindaco non può pensare di cercare voti, che possono essere interpretati come di scambio, all’opposizione, minacciando di raccogliere le firme per le dimissioni qualora questo avvenisse. Non mi sembra che sia avvenuto, ma, ancora una volta, è stato dimostrato che scrivono una cosa e ne fanno un’altra”. Cosa succederà adesso? “A fine primavera si tornerà al voto. Non penso proprio, come qualcuno ha ipotizzato, che si possa dichiarare il dissesto finanziario. Io lascio un Comune in condizioni migliori di come l’ho trovato: c’erano mutui, con relativi residui passivi, per 130 milioni di euro. Oggi sono 85, perché non abbiamo acceso nuovi mutui. Gli ispettori della Finanza hanno già accertato che dal 2011 in poi i conti sono a posto. Non abbiamo aumentato le spese, nonostante l’assunzione di più di 100 lavoratori. Abbiamo iniziato un lavoro certosino per quanto riguarda la lotta all’evasione fiscale, scoprendo evasori totali e parziali. Stavamo portando avanti il risanamento delle casse comunali, ma siamo stati interrotti da beghe che con la politica vera e con il bene della città non c’entrano nulla. E’ finita un’esperienza amministrativa e di questo non sono certo contento. Desidero però ringraziare chi ha collaborato con me, la Giunta ed i consiglieri comunali. Proprio in questi giorni, grazie al “decreto salvacomuni” stavamo trattando per avere un finanziamento di 300 euro per abitante: circa 18 milioni di euro che sicuramente avrebbero aiutato la città a ripartire. Dò il benvenuto al commissario e al subcommissario, augurando loro buon lavoro, con la speranza che riescano ad ottenere il finanziamento che stavamo trattando”. Si ripresenterà alle prossime elezioni? “Sono a disposizione del mio partito. Parlando con linguaggio calcistico, sono pronto a fare il portiere, il difensore e l’attaccante: qualsiasi ruolo si ritenga utile per ripartire col contributo di tutti. Credo che tra un paio di settimane si avrà un  quadro più chiaro rispetto alle prossime elezioni. Quello che è certo è che non vogliamo consegnare citta al centrodestra e all’antipolitica”. Tornado a questi giorni, più volte è stato detto dai TG nazionali che Pomezia sarà oggetto di una commissione di indagine per presunte infiltrazioni mafiose. Cosa ne pensa? “Non mi risulta. Se così fosse, ben venga una commissione che faccia chiarezza e faccia tacere una volta per tutte queste voci. Da parte mia c’è la massima trasparenza”.

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