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ELEZIONI, L’ANALISI DI CITTADINO-CANDIDATO

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A quasi un mese di distanza dalle elezioni, un cittadino di Pomezia, candidato alla carica di consigliere comunale con SEL, fa la sua analisi del voto, contestando quanto apparso su alcuni articoli. Pubblichiamo la sua lettera, che – a quanto pare – non ha trovato spazio altrove.

E’ nato un amore tra il Sindaco De Fusco e la città di Pomezia? Io non credo e con
dati alla mano cercherò di dimostrarlo. Il vincitore delle elezioni di Pomezia è sicuramente il Sindaco uscente, De Fusco, però egli raccoglie la fiducia soltanto
di 3 cittadini su 10. Inoltre, nel primo turno di ballottaggio è stato tra i candidati a Sindaco (insieme a Puggioni) ad ottenere meno voti delle liste a lui collegate. Gli unici ad avere conquistato elettori negli altri schieramenti  sono stati i candidati Alba Rosa e Fucci.  Il risultato ottenuto da De Fusco è il frutto di un’alleanza politica-elettorale che il Partito Democratico ha effettuato con Forza Italia (oggi Forza Pomezia), passando per Rifondazione Comunista, Italia dei Valori e Partito Socialista Italiano; la stessa compagine che ha sostenuto De Fusco nell’ultimo periodo del suo mandato. Il centrodestra di Pomezia, ormai elettoralmente in
crisi, pur disponendo a Pomezia di un consenso elettorale maggioritario,  continua a commettere errori nella scelta dei Sindaci. Questa è la seconda volta
consecutiva che, a causa di una guerra interna alle forze della destra, alle elezioni amministrative vince un candidato di uno schieramento politico avverso.

Mentre nelle precedenti elezioni del 2006 il risultato era imprevedibile, questa volta era piuttosto scontato, visto che gli schieramenti del centro destra erano
addirittura sparsi su tre candidati a Sindaco. Nonostante la destra potesse sfruttare elettoralmente gli effetti di una crisi amministrativa della Giunta De Fusco, essa non è stata in grado di cogliere tale opportunità. Perché? Certo, con la disinvoltura politica di molti dei consiglieri della precedente amministrazione, c’è poco o quasi nessun margine per la Politica con la P maiuscola, pertanto la situazione pometina è destinata a tempi ancora bui e purtroppo chi pagherà il conto saranno i cittadini. De Fusco ha costituito un’alleanza elettorale con le stesse persone che lo hanno sfidato 5 anni fa, e naturalmente queste persone sono
state nominate, dal nuovo Consiglio, alla Presidenza e all’Urbanistica. Che dire, è tutto regolare nel regno della politica trasformistica. I voti in più raccolti da De Fusco nel secondo turno sono stati soltanto 2497 mentre la stragrande maggioranza degli elettori è rimasta a casa (-25% differenza tra il primo ed il
secondo turno).

Le candidature “fuori dai partiti” meritano un discorso a parte, se non altro perché tra queste era presente il Movimento 5 stelle, che non può considerarsi più “fuori dai partiti” poiché si presenta in tutte le città d’Italia. Il risultato positivo ottenuto e l’ingresso in Consiglio Comunale di Fucci presto pone questo Movimento davanti a scelte politiche importanti e su queste che si dovrà valutare.
Per quanto riguarda i candidati a Sindaco sia delle Associazioni 4 Riunite, del MCI di Ciccolini, di Città Nuove di Maricetta Tirrito, essi hanno avuto un ruolo
marginale, tant’è che nessuno di questi ha raggiunto il quorum per ottenere un
posto nel Consiglio Comunale. In questi ultimi anni aumenta sempre di più la rincorsa di accaparrarsi una candidatura a Sindaco con l’intenzione di  conquistare un proprio seggio al Comune piuttosto che individuare una candidatura in grado di competere per la poltrona di Sindaco.

A questo punto va fatta un’analisi approfondita del voto nell’ambito dei partiti della sinistra, del Partito del Sindaco De Fusco (il PD), di quello che rimane di Rifondazione Comunista e di SEL. Nel 2006, precedenti elezioni amministrative, non era ancora nato il Partito Democratico pertanto ogni riferimento va eseguito nell’ambito dei partiti che diedero vita al PD, come i Democratici di Sinistra e Margherita. I DS avevano 3666 voti (12,4%) e Margherita 3088 voti (10,5%), un totale di 6754 voti pari al 22,9%. Successivamente vi è stata la fusione dei due partiti, poi la nascita di ciò che diventerà Sinistra Ecologia e Libertà, pertanto una lettura per il confronto dei flussi elettorali necessariamente passa con l’analisi delle elezioni intermedie a partire dal 2006 ad oggi. Alle Regionali del 2010 il PD ottiene 5434 voti (23,5%) R.C. 572 (2,5%) SEL 628 (2,7%) per un totale del 28,7%. Alle Comunali 2011 il PD ottiene soltanto 4918 voti (16,3 %), R.C. 383 (1,3%) SEL 1457 (4,8%) ed Ecologisti Società Civile 409 (1,4%) per un totale del 23,8 %. Fatto di straordinaria importanza è quello del candidato a Sindaco Alba Rosa la quale ha ottenuto 2970 voti (9,3%) oltre il 3% di voti in più delle liste che
l’appoggiavano. Il voto di SEL in questa consultazione (4,8%) è stato addirittura migliore, in termini percentuali, di quello ottenuto dallo stesso partito a Milano (4,7%) e Napoli (3,97%). Questo è un dato politico rilevante!

Volendo confrontare la percentuale dei voti dei partiti della Sinistra, dal 2010 ad
oggi, si vede un calo del 5%  che non colpisce SEL ma il Partito Democratico e R.C., e se questo non fosse chiaro basta osservare il rapporto tra il PD e SEL nelle due consultazioni: nel 2010 la percentuale del PD era dieci volte superiore a quella di SEL, oggi soltanto di 3 volte.

Questi sono i numeri. Per quanto riguarda Sinistra Ecologia e Libertà, il dato che è emerso è senza alcun dubbio positivo. Sarà una forza sostanziale che nel futuro
di questa città avrà una voce in capitolo.

Antonio Di Lisa – candidato di Sinistra Ecologia e Libertà

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