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ELEZIONI: SCHIUMARINI BASTA PDL, AVRA’ LA SUA LISTA

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Una nuova lista civica, per presentarsi alle elezioni in maniera diversa rispetto al passato: è quanto sta preparando in questi giorni Omero Schiumarini, tesserato PDL ma di fatto fuori dal partito a livello locale. Perché questa scelta? Non sarebbe stato più semplice chiarire con i vertici di partito e cercare di rientrare “nei ranghi”? “Per capire bene le motivazioni bisogna fare un salto indietro nel tempo di 5 anni, quando alle passate amministrative la proporzione dei voti presi da Alleanza Nazionale e Forza Italia, ossia del futuro PDL, era di 60 a 40 a favore di AN. Ma il lavoro fatto dai rappresentanti di FI in questo periodo – durante il quale ci sono state le Provinciali, le Europee e le Regionali – ha portato a ribaltare il risultato elettorale, che vede come partito di maggioranza relativa, sempre 60 a 40, proprio Forza Italia. Di questo, senza falsa modestia, voglio prendermi gran parte del merito, visto che sono il recordman delle interrogazioni, delle proposte e degli odg in Consiglio Comunale, votando o meno atti solo con l’unica distinzione di decidere a vantaggio della città. Proprio per questo alti dirigenti regionali del PDL hanno più volte elogiato il mio lavoro, tanto che era stata paventata in più occasioni l’eventualità che potessi essere io a rappresentare la guida di questo centrodestra”. Da probabile candidato sindaco a causa di tutti i mali: cosa è successo? “Già lo scorso anno, poco prima delle Regionali, ho iniziato ad accorgermi che qualcosa sta cambiando. Persone a me lontane nel modo di pensare la politica si sono avvicinate al nostro partito, con la speranza di salire sul carro del vincitore e sicuri di trovare un posto di rilievo. Cosa esatta, dal momento che ipotizzano la candidatura a livello regionale di persone che sul nostro territorio non si sono mai viste. Peccato che il percorso abbia avuto un inizio e mai una fine, visto che le guerre intestine con alti esponenti di AN hanno portato all’esclusione della lista PDL della Provincia di Roma, come tutti sanno”. E questo cosa c’entra con la politica locale? “C’entra, perché il problema dell’esclusione non è stato l’errore procedurale od il ritardo nella presentazione della lista, ma nella volontà di epurare, attraverso un’azione mirata, di alcuni esponenti politici di questa Regione, cosa che avrebbe portato inevitabili ripercussioni anche a Pomezia, dove comunque AN e FI continuavano a lavorare insieme, fino ad arrivare al punto di riuscire a conquistare 2 revisori dei conti su 3, strappandone uno alla Maggioranza”. Revisori scelti però da Alleanza Nazionale… “Sì, ma noi forzisti ci eravamo adeguati alla scelta convinti che occorresse ragionare come un unico gruppo e non come due partiti diversi. Questa convinzione ci ha portato a cercare anche il secondo colpaccio, ossia prenderci anche la Presidenza del Consiglio. Sarebbe stata una dimostrazione di forza e compattezza che avrebbe messo in crisi il governo De Fusco”. Ma la presidenza è invece andata ad Attilio Bello. “Gli accordi, presi democraticamente nella riunione avvenuta prima della seduta di consiglio in cui si sarebbe discusso il bilancio, erano dare la preferenza, come Presidente, ad Antonio Maniscalco, che di sicuro avrebbe dovuto contare sugli 8 voti dati dai 4 consiglieri di AN e dai 4 di FI. Invece, per ben due volte, ha ottenuto 7 voti, segno che qualcuno aveva tradito. Andando forse contro l’etica, ho preteso dai miei colleghi di partito di far vedere a Maniscalco i foglietti delle nostre votazioni: erano tutte a favore di Maniscalco, quindi a remare contro era stato qualcuno di AN. Questo dimostra che mancava, da parte di qualcuno, l’intenzione di dimostrare la forza del PDL a livello politico”. Ma la compattezza non c’è stata neanche al momento di votare il bilancio… “Partendo dal presupposto che comunque c’erano una serie di tatticismi per cui il bilancio sarebbe stato approvato lo stesso, dobbiamo ricordare che a tale bilancio era stato parere favorevole da due revisori di fiducia di AN. Se erano favorevoli loro, perché non avrei dovuto esserlo io? Senza contare che c’è da fare un’importante precisazione: qualora il bilancio non fosse passato, non è vero che la Giunta De Fusco sarebbe caduta: sarebbe solo arrivato un Commissario ad Acta per le finanze, che avrebbe bloccato le spese paralizzando di fatto l’azione amministrativa e, nel contempo, avrebbe avuto modo di alzare tutte le aliquote delle tasse comunali per cercare di recuperare quanto possibile. A pagarne le conseguenze sarebbero quindi stati i cittadini, che si sarebbero comunque ritrovati ad essere governati dal centrosinistra. Io, onestamente, non me la sono sentita di assumermi tale responsabilità”. Quindi ha scelto per l’astensione? “Così come Ruffini e Valentini di fatto, e Cruciani – che era assente – per intenzione, per sua stessa ammissione. Questo ha fatto gridare allo scandalo: si è costituito un Coordinamento comunale del PDL escludendo totalmente Forza Italia, sia all’interno che all’esterno del consiglio comunale. Alleanza Nazionale, con l’arroganza che le è tipica, costruisce un progetto che non aveva intenzione di parlare di politica, ma semplicemente di stabilire quali ruoli assegnare nel prossimo consiglio comunale”. Cosa significa? “Che dietro tutto questo c’è la volontà di voler perdere le elezioni, ma di acquisire la leadership all’opposizione. Il PDL, per interesse personale di qualcuno, sta facendo di tutto per far vincere il centrosinistra”. Ma se è sicuro di quello che afferma, perché non è andato a parlare con i vertici provinciali e regionali? “L’ho fatto, tant’è vero che c’è stato il commissariamento del Coordinamento. Peccato che, appena poche ore dopo, sia stato commissariato il commissariamento, con la scusa che Antoniozzi non dava sufficienti garanzie di imparzialità. E chi fa questa cosa? Ovviamente il coordinatore generale di AN. Siamo praticamente al ridicolo, anzi, al drammatico, visto che nel coordinamento ci sono persone ree confesse di atti contro il Comune di Pomezia. Ma la mia dignità mi impedisce di avere un dialogo con persone che intenzionalmente hanno danneggiato l’amministrazione ed i cittadini. Senza contare che queste persone, come tutti i rappresentanti di AN, non hanno mai partecipato alle iniziative a favore del PDL, cosa che io ho sempre fatto”. Ma anche loro non volevano il dialogo con lei, visto che l’hanno esclusa dal gruppo consiliare del PDL… “Per chiarire questo atteggiamento sono nuovamente andato a Roma per parlare con i vertici del partito, che mi hanno assicurato che avrebbero convocato una riunione ad 8 per ridare la giusta dignità ai consiglieri di Forza Italia. Ma solo due giorni dopo vedo arrivare una comunicazione del coordinatore provinciale Lollobrigida che individua 6 consiglieri, tutti tranne me e Ruffini, come componenti del coordinamento comunale. La delusione è stata talmente forte che non ho avuto reazioni, ma solo stanchezza e repulsione nei confronti di questo tipo di politica”. Ma non si ritira, anzi… “No, vado avanti in modo diverso: se guardiamo quali sono le persone che si sono autocandidate come sindaco possiamo capire quanti saranno a scappare dal PDL al momento della scelta di uno di loro. In accordo con il coordinamento comunale di Forza Italia, preferisco quindi prendere un’altra strada, quella della lista civica”. Quale sarà la posizione di questa lista? Con chi vi alleerete? “Vorrei che fosse chiaro che, trattandosi di una tornata elettorale amministrativa locale, stiamo anni luce lontani dalle logiche nazionali. Qui è importante risolvere i problemi quotidiani della realtà pometina, non discutere dei lontani ideali di partito, per cui la lista si alleerà con coloro che condivideranno il nostro programma – che abbiamo già stilato e che non certo un libro dei sogni, ma un programma snello e realistico – e soprattutto con persone che non adottino come stile quello da cui stiamo fuggendo”. Quindi sarete sicuramente contro il PDL? “Istintivamente risponderei di sì, ma per amministrare non serve solo l’istinto. Con grande senso di responsabilità io sono sempre pronto a fare un passo indietro. Sarò comunque contro ai metodi adottati da certi personaggi che hanno a cuore solo gli interessi personali”.\n\nE quale sarà il suo ruolo all’interno della lista? “Io non parlo di ruoli. Trovo assurdo autocandidarsi ad una determinata posizione. Io sono a disposizione di un progetto, qualunque sia il posto che vorranno darmi le persone con cui sto intraprendendo questo nuovo viaggio. Quello che è certo è che non viaggeremo da soli: la nostra intenzione è quella di amministrare, non di fare inutili crociate”.

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