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Ignazio La Russa nuovo Presidente del Senato della Repubblica

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Ignazio La Russa

Era nell’aria da qualche ora, ma ora c’è l’ufficialità di Ignazio La Russa come nuovo Presidente del Senato della Repubblica. Il noto volto di Fratelli d’Italia, si sarebbe confermato con 116 voti. Intorno alla sua elezione, probabilmente non si è avuto il sostegno del Centrodestra unito. Forza Italia non avrebbe sostenuto lo storico politico di Destra, andando a consegnare, con la maggior parte dei 16 senatori a disposizione, scheda bianca. 

La mossa dei forzisti, voluta da Silvio Berlusconi, sarebbe la reazione alle ultime tensioni interne al Centrodestra per la formazione del nuovo governo sotto Giorgia Meloni. Forza Italia ha voluto mandare un chiaro messaggio ai meloniani e gli alleati di coalizione, facendo comprendere come per la matematica i voti dei berlusconiani siano fondamentali per una maggioranza in Senato. Un episodio, però, che non esclude colpi di scena sulla formazione del nuovo governo a trazione di Centrodestro. 

I retroscena sull’elezione di La Russa

La domanda che sorge all’interno del Senato della Repubblica, è quella di capire chi ha garantito i voti necessari all’elezione di La Russa. Infatti, se certa è stata l’astensione da parte del Centronistra, indizi su un inaspettato appoggio potrebbero arrivare dal Terzo Polo o addirittura il Movimento 5 Stelle. Sulla tematica, nelle intenzioni di voto, anche in diretta televisive, in più riprese sia Carlo Calenda che Matteo Renzi avevano espresso l’intenzione di non appoggiare la candidatura del politico di Fratelli d’Italia.

Sulla questione, se c’è un Centrodestra che sorride, vi è anche una parte della coalizione che deve raccogliere un pesante contraccolpo. Si parla per l’appunto di Forza Italia, che voleva mettere in piedi la prima prova di forza all’interno della nuova Legislatura. Un colpo non riuscito, considerato come le geometrie parlamentari hanno dimostrato come l’apporto dei forzisti non sia necessario alla stabilità del nuovo Governo. Voti che andranno cercati sia nella questione Ronzulli, ma anche a chi guarda con interesse – all’interno del Senato – la nuova esperienza governativa con Giorgia Meloni dall’opposizione. 

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