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Il ministro Valditara contro la lettera della Preside sul fascismo: ‘È impropria, in Italia non c’è deriva violenta’

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Giuseppe Valditara

L’aggressione avvenuta a Firenze fuori il liceo Michelangelo dove due studenti sono stati aggrediti da sei ragazzi facenti parte di Azione Studentesca ha fatto molto discutere. L’accaduto ha indignato l’opinione pubblica e se la premier Meloni non si è espressa a riguardo, lo stesso non si può dire del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara che ha invece manifestato il proprio dissenso sulla lettera che la preside di Firenze ha scritto ai suoi studenti per spronarli a non essere indifferenti verso la violenza che portò al fascismo. 

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Le lettera della preside e il commento del ministro Valditara 

La lettera che la preside del liceo Da Vinci ha scritto ai propri studenti è subito diventata virale: condivisa nel mondo della scuola, è persino arrivata a dividere il mondo della politica, con i partiti di destra e di sinistra che a riguardo manifestano posizioni molto diverse. La lettera non è stata vista di buon occhio dal ministro Valditara che questa mattina durante la trasmissione Mattino 5 ha detto: ‘È una lettera del tutto impropria, mi è dispiaciuto leggerla, non compete a una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericola fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo. Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure’, queste le parole del ministro in diretta su Canale 5. 

Le parole della preside 

La lettera è stata scritta da Annalisa Savino preside di un altro liceo fiorentino, il Leonardo Da Vinci che nei giorni scorsi – alla luce del pestaggio fuori il Michelangelo lo scorso 18 febbraio – ha scritto una lettera ai suoi studenti al fine di invitarli a riflettere e non essere indifferenti versi tali episodi di violenza. ‘Mi ha spinto il dovere dell’esempio e il bisogno di coerenza che i giovani chiedono al mondo adulto e quindi anche alle istituzioni’, afferma la preside che con la sua lettera voleva rivolgere un messaggio ai ragazzi, spronandoli a non essere indifferenti verso simili, violenti episodi.

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