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LAVORATORI EX LSU, LE ACCUSE DEL PD ALLA MAGGIORANZA

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lavoratori ex lsuDopo il consiglio comunale di ieri pomeriggio il partito Democratico di Pomezia constata l’impossibilità di un dialogo vero e concreto con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Fabio Fucci sul tema, per noi prioritario ed urgente, del lavoro”. Così esordisce la nota stampa inviata dal PD di Pomezia in merito a quanto accaduto nel corso del consiglio comunale di ieri, durante il quale più volte e’ scoppiata la polemica sulla discussione del primo punto all’ordine del giorno. “La maggioranza, blindata dal largo consenso in consiglio comunale, si è infatti presentata con una mozione per esprimere solidarietà ai lavoratori ex-Lsu impiegati nelle scuole statali del territorio senza avere la reale volontà di discutere insieme quali potessero essere gli sviluppi collaborativi – prosegue il comunicato – Il Pd infatti aveva chiesto l’istituzione di una commissione consiliare speciale per dotarsi, in seno all’assise comunale, di un luogo reale da cui far partire una vera collaborazione ed un tavolo di concertazione che potesse coinvolgere le istituzioni superiori, affrontando non solo la questione ex Lsu ma le decine di vertenze oggi aperte sul nostro territorio”.

I rappresentanti del Partito Democratico lamentano assenza di democrazia nell’atteggiamento della maggioranza. “Il risultato di questa apertura è stato, quasi per paradosso, un atteggiamento di chiusura totale ad ogni dialogo e addirittura un blitz che ha privato il nostro gruppo consiliare della possibilità di mettere in votazione la proposta del Pd. Ciò che ne rimane è una mozione che si ferma alla solidarietà – sacrosanta – verso i lavoratori. Una mozione, questa sì, strumentale e priva di ogni forza ed efficacia”, spiegano i portavoce del partito.

“Una solidarietà riposta tutta nelle mani di Fucci, al quale si da mandato di difendere i lavoratori in tutte le sedi preposte. Lo stesso sindaco, occorre ricordarlo, che ha appena licenziato 18 lavoratori del consorzio universitario, che mette a serio rischio il futuro occupazionale di decine di dipendenti della Pomezia Servizi e che si rifiuta di affrontare le questioni sindacali interne all’ente, obbligando proprio la Prefettura a convocare le riunioni al suo posto. Avevamo capito che l’amministrazione volesse aprire una discussione seria sulla crisi del lavoro. Ma forse ci eravamo solo sbagliati. Noi però non ci fermiamo – conclude il documento – perchè crediamo che davanti all’emorragia occupazionale e alla desertificazione industriale di cui è vittima il nostro territorio non esistano soluzioni tirate fuori dal cilindro di un’unica persona ma occorra invece un confronto che coinvolga tutte le istituzioni e le parti in causa”.

 

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