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Lavoratori precari, la FP CGIL scrive al sindaco di Pomezia Fabio Fucci

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata dalla FP CGIL Roma Sud – Pomezia – Castelli al sindaco di Pomezia Fabio Fucci in merito all’ormai nota questione dei lavoratori precari assunti a tempo determinato dall’Amministrazione comunale.

“Caro Sindaco,

alla fine del mese di giugno la gran parte dei 104 contratti a tempo determinato dei vincitori di concorso a tempo indeterminato scadranno. E’ una situazione che deriva dalle scelte delle passate amministrazioni, certo, ma chi governa ha il dovere di affrontare i problemi, anche quelli che si trascinano dal passato, perché far finta di nulla non serve a niente e a nessuno.

Da tempo siamo impegnati nella vertenza che, ne siamo convinti, alla fine dovrà portare all’esigibilità del diritto all’assunzione a tempo indeterminato, tuttavia non è ininfluente il ruolo che hanno tutti gli attori ed in primo luogo i corpi sociali intermedi, Lei compreso.

Nel lungo tempo in cui si è dispiegata questa storia sono successe molte cose e una di queste ha avuto un’agghiacciante coerenza: la delegittimazione delle OO.SS. le quali, per affrontare in un tavolo di confronto questa vicenda, hanno dovuto coinvolgere la Prefettura.

Però ci sono stati molti altri atti e provvedimenti che riassumiamo così:

  • Interrogazioni parlamentari le cui risposte sono inequivoche sulla possibilità di rinnovare i contratti;
  • Nota interpretativa della Presidenza del Consiglio – Dipartimento della Funzione Pubblica che con precisione delinea il percorso della proroga;
  • Sentenze del Tribunale di Velletri che si pronunciano sul diritto all’assunzione.

Nonostante la rilevanza di tali atti e provvedimenti Lei ha ritenuto inviare un quesito alla Corte dei Conti per chiedere il loro parere.

La risposta al quesito arriverà, crediamo molto presto, ma cominciamo a fare alcune concrete supposizioni.

Ipotizziamo che:

  1. Lei abbia sbagliato (forse perché mal consigliato?) a fare il quesito alla Corte dei Conti, nel senso che non è compito della Corte entrare nel merito di atti gestionali, ma solo contabili;
  2. Nelle motivazioni del su esposto principio si indichi comunque che le lavoratrici e i lavoratori con i contratti a tempo determinato sono vincitori di concorso e dunque non possono essere allontanati o, usiamo le parole con il loro nome, licenziati.

Se queste nostre ipotesi fossero confermate non ci sarebbero più scuse o giustificazioni, i contratti vanno rinnovati.

Nei giorni scorsi Le abbiamo chiesto un incontro per gestire al meglio una condizione difficile. Al momento non abbiamo ricevuto nessun riscontro e per questo le vogliamo fare un appello, l’appello ad abbandonare l’arroganza del potere, la presunzione di avere la verità in tasca, la superbia che vuole tutti gli altri “inquinati” perché non la pensano come Lei.

Questo atteggiamento non è nuovo, anzi. La CGIL ha oltre cento anni di storia e ricorda bene chi erano coloro i quali teorizzavano e praticavano tali aberrazioni.

Le chiediamo, invece, di assumere un atteggiamento culturale gramsciano, (crediamo sia un riferimento per tutti, almeno il Gramsci intellettuale, se non vogliamo vedere quello che ha dato la vita per la liberazione dalla tirannia): voler affermare una verità comprendendo la percentuale di verità nell’interlocutore.

Per quanto ci riguarda stiamo affrontando questa vertenza con tale approccio e crediamo sia arrivata l’ora di sedersi intorno ad un tavolo e trovare le soluzioni condivise. Ovviamente ci si può intestardire e non ascoltare nessuno, non convocare nessun tavolo, ma è chiaro che a quel punto si sceglie scientificamente di far saltare la mediazioni sociale.

Da parte nostra, qualora continuasse questo assordante silenzio, continueremo a cercare alleati ed interlocutori su più livelli istituzionali e tra i cittadini di Pomezia, i quali vedranno ridursi i servizi fondamentali oggi erogati dal comune con il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori con contratto a tempo determinato. Ma l’appello che vogliamo farLe è innanzitutto di non lasciare alla disperazione i 104 vincitori di concorso, ma di dargli una speranza che, come si sa, al contrario della paura è un sentimento collettivo, dunque positivo. Alimentiamo insomma la speranza del diritto anche attraverso l’istituzione di uno specifico tavolo al fine di far vincere il dialogo ed il confronto quale strada maestra per la soluzione dei problemi.

Cordialmente,

per la FP CGIL Roma Sud – Pomezia – Castelli

Ugo Gallo”

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