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NUCLEARE: COSA SUCCEDERA’ DOPO LA FIDUCIA DEL GOVERNO?

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Nucleare: cosa succederà adesso? Oggi pomeriggio la Camera ha approvato la fiducia chiesta dal Governo sul Decreto Legge omnibus, segnando così una bossibile cancellazione del referendum fissato per i prossimi 12 e 13 Giugno. Il decreto blindato dal Governo contiene tra le altre misure l’emendamento della discordia: la cancellazione delle norme che aprono la strada alla costruzione di nuovi impianti, le stesse norme, in pratica, che il referendum chiede di cancellare. Con questo passaggio, teoricamente, il voto non avrebbe più senso di esistere. Infatti, con l’approvazione definitivamente dall’aula di Montecitorio con il voto sul merito del provvedimento, la Legge passerà alla firma del Presidente della Repubblica per la sua promulgazione e successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Solo a quel punto potrà pronunciarsi l’ufficio centrale della Cassazione per i referendum, che dovrà stabilire se la nuova norma, per quanto temporanea, comporti l’annullamento del referendum sul nucleare.

Questo sta a significare che l’esito alquanto incerto del referendum, inteso come affluenza alle urne e conseguente raggiungimento del quorum necessario affinché l’esito dello stesso sia valido, tende ora sicuramente a favore di chi questi referendum proprio non li vuole. Perché in discussione vanno anche i risultati degli altri due quesiti su cui gli italiani dovranno esprimersi, la legge sul legittimo impedimento voluta dal Governo Berlusconi (contro la quale ha raccolto le firme l’esponente dell’IDV Antonio Di Pietro), e la legge Ronchi sulla possibilità di affidare in gestione anche a privati la rete idrica.

Dopo l’approvazione di oggi, le opposizioni hanno puntato il dito contro il possibile
imminente stop al referendum sul nucleare: accorato l’appello di Antonio Di Pietro a Quirinale (“non firmi la legge, non la faccia entrare in vigore fino al refrendum..”) e a Cassazione (“non avalli lo scippo del diritto degli italiani ad esprimersi sul nucleare che il centrodestra vorrebbe”) è stato praticamente in contemporanea al sì della Camera alla fiducia sul Decreto Legge omnibus.

“Civiltà e democrazia calpestate in un colpo solo – ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente nel commentare l’esito del voto  – Questo è il vero esito del voto di fiducia al decreto Omnibus oggi alla Camera che mira a cancellare il referendum sul nucleare al quale invece gli italiani hanno
mostrato di tenere moltissimo”. “Questo Governo – ha proseguito -cancella in un
colpo i diritti acquisiti in molti anni di democrazia dai cittadini. Ci impedisce di votare e di esprimere la nostra opinione sul futuro, e per non rischiare di vedere minacciato il proprio subdolo piano di riproporre a breve il nucleare, scongiura anche il rischio di ogni confronto parlamentare. Col voto di oggi, infatti, il governo ha abrogato solo alcuni punti della legge sul piano di rilancio del nucleare, lasciando però furbescamente aperta una porta per reinserire l’atomo in un momento magari meno problematico e più distante dalle elezioni”.

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