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PD POMEZIA, LE CRITICHE DI IANNILLI

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iannilli“Sbagliare è sicuramente una componente umana guai a chi ha la pretesa di non sbagliare mai, ma continuare a sbagliare non è solo diabolico ma dimostra uno scarso senso della realtà, è quanto sta continuando a  succedere a Pomezia, nel Pd”. Esordisce così Claudio Iannilli, dirigente CGIL da mesi in contrasto con il suo partito, il PD, tanto da averlo lasciato poco prima delle elezioni. Ed ora, a distanza di 3 mesi dal voto, Iannilli rimarca la miopia dei componenti locali. “Non ci si rende ancora conto che il risultato elettorale di Pomezia è figlio degli errori commessi dal PD di Pomezia,  che ha scelto la linea della continuità,  ma nel contempo ha sbagliato il concetto di continuità. Questa andava interpretata, come elemento d’ innovazione politico, dentro la strategia  del PD, costruita al Lingotto di Torino, e non come strumento di rendita per stessi dirigenti Politici di sempre, senza valutare quello che stava da tempo succedendo”. Questo, secondo Iannilli, ha spianato la strada al Movimento 5 Stelle di Pomezia, che non ha avuto rivali. Ma il “dramma”, secondo il sindacalista, “Non è stato il risultato elettorale, ma non riconoscere i propri errori e perseverarli, continuando ad affidarsi agli stessi dirigenti, protagonisti del fallimento elettorale, a determinare il futuro del Pd pometino in vista del prossimo Congresso. “Come se nulla fosse, si prosegue su una strada perdente: come si può pensare di venirne fuori se nulla cambia? Come è pensabile riconquistare il consenso dei cittadini se il gruppo dirigente, che ha attraversato mille peripezie amministrative e non solo, è lo stesso dal 2001?″.  Iannilli annuncia quindi la sua prossima mossa. “Auguri – scrive il sindacalista in una nota ufficiale –  di certo il mio impegno sarà rivolto in altri territori per costruire un PD nuovo, senza  i trasformismi che stanno avvenendo a Pomezia”.

“Sono profondamente convinto che la Politica sia una cosa serie e necessaria  dare le giuste rappresentanze alla cittadinanza, dare il giusto equilibrio al diritto collettivo, dare ad ognuno la possibilità di poter esprimere il proprio pensiero”, aggiunge Iannilli, che critica alcuni atteggiamenti del Movimento 5 Stelle: “Altrettanto pericolosi sono i soggetti che non riconoscono le rappresentanze di massa liberamente elette, avendo la presunzione di essere i soli detentori della verità. Forse un po’ di umiltà potrebbe aiutare ad dare risposte ai cittadini, in maniera diversa da come sono state date, le assemblee pubbliche non sono partecipazione alle scelte, ma solo conoscenza di scelte già prese. Altri sono gli strumenti di coinvolgimento dei cittadini, consulte sul modello delle giurie popolari, referendum, bilanci sociali”.

L’economia pometina è nella parte conclusiva del discorso del sindacalista. “Siamo dentro la più grande area industriale del Lazio con una difficoltà occupazionale che si aggira intorno all’11% e tra i giovani al 50%  forse meriterebbe un’attenzione particolare, da parte dell’amministrazione, nel cercare di attirare risorse europee, che mirano a dare una identità industriale, perso a quanto si possa fare per un polo di ricerca e trasformazione ambientale, il mondo va verso le free zone come strumento di attrazione, e noi andiamo in senso contrario, alla necessità di poter costruire le condizioni che risolvono il problema dei rifiuti urbani, con una nuova visione, costruendo le sinergie giuste per dargli mercato, e trasformarli in risorsa cittadina, e tante altre iniziative possibili”.

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