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PIAZZA GREMITA PER LO “TZUNAMI” GRILLO

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Una piazza così gremita, a Pomezia, si era vista raramente, soprattutto per un evento politico. Ma lo “tzunami” Beppe Grillo era un appuntamento che in molti non hanno voluto perdere, nonostante il freddo e la pioggia. Quasi 5 mila persone arrivate per ascoltare dal vivo le parole del fondatore del Movimento 5 Stelle, che nell’ora trascorsa sul palco di Piazza Indipendenza ha parlato di politica nazionale, soffermandosi inizialmente anche sullo scioglimento del consiglio comunale pometino. “Pomezia è un’ esempio di quello che sta accadendo in Italia, con partiti che si mischiano, si dividono, fanno impicci pazzeschi e poi scoppiano”. Prima di lui hanno parlato l’ex consigliere comunale Fabio Fucci, che ha sintetizzato l’anno e mezzo trascorso da amministratore cittadino, e i candidati alla Camera dei Deputati Renzo Mercanti e Giuseppe Raspa, oltre a Giancarlo Lanzone, esponente di Fare Verde. Tutti hanno posto l’accento sull’importanza della partecipazione popolare, che “non è di certo antipolitica”, come ha sottolineato Fucci. “La nostra è vera politica: noi abbiamo portato in consiglio comunale le proposte dei cittadini, ci siamo battuti per avere soluzioni ai problemi veri, cercando di contrastare la politica del mattone”, ha dichiarato l’ex consigliere comunale. Sul palco si sono alternati anche gli altri candidati, sia alla Camera che al Senato, del Collegio Lazio 1, ma l’attenzione del pubblico è stata soprattutto per Beppe Grillo, che è riuscito ancora una volta ad infiammare le folle parlando di come vorrebbe il futuro e di cosa occorre fare da subito per far sì che non si tratti di utopia ma di realtà. “Dobbiamo mandarli tutti a casa – ha tuonato riferendosi alla classe politica “tradizionale” – hanno rovinato l’Italia: non c’è più lavoro, non ci sono soldi, non ci sono cervelli, che sono costretti ad emigrare. Occorre rendere di nuovo il nostro Paese un posto dove vivere, non da dove fuggire. Dobbiamo puntare sulle nostre ricchezze naturali, ma soprattutto dobbiamo tagliare tutti gli sprechi: gli eletti del Movimento 5 Stelle si sono diminuiti lo stipendio del 75%: il restante era più che sufficiente per poter vivere dignitosamente. Faccio l’esempio della Sicilia: quel 75% che i rappresentanti del Movimento non hanno preso, viene accantonato per poter dar vita ad un microcredito destinato alle piccole e medie imprese, per consentirne la sopravvivenza e lo sviluppo, per creare lavoro. Questo è ciò che vogliamo fare anche a livello nazionale”. “Siamo tanti – ha proseguito il comico genovese – siamo sempre di più, anche se qualcuno tenta di nasconderlo. Oltre alle persone che ora sono fisicamente qui presenti in piazza, abbiamo altre 3 mila persone collegate in diretta streaming, che sono virtualmente con noi. A queste si aggiungono tutte le altre che vedranno questo evento sul blog: ormai, grazie ad internet, possiamo diffondere le nostre idee senza filtri. E sono idee che riguardano tutti, perché mirano ad un Paese davvero migliore, dove si sappia che acqua beviamo, che aria respiriamo, dove non ci siano minacce nascoste anche nei gesti più innocui. Inizialmente era solo un sogno: adesso questo sogno lo voglio condividere con voi, per realizzarlo insieme”. Nell’intervista Grillo va più sul particolare, parlando anche di Pomezia. “Non voglio prendermi meriti che non ho riguardo al fatto che qui sia stato sciolto il Consiglio Comunale – ha dichiarato Grillo – la sfiducia non è dipesa tanto dalla presenza del nostro “disinfettante naturale”, il consigliere del Movimento 5 Stelle Fabio Fucci, quanto dalla loro ingordigia, dal sistema che per più di vent’anni ha gestito Pomezia”. Ma qualcosa, secondo il leader del Movimento 5 Stelle, sta cambiando. “Anche qui sta crescendo la coscienza e la conoscenza popolare, la voglia di partecipazione. I cittadini sono stanchi del sistema che li ha governati per decenni, vogliono qualcosa di nuovo, che si basi sul rispetto. E il nostro programma si basa proprio sul rispetto del cittadino, visto che lo rende partecipe della sua stesura”. Grillo passa poi ai temi caldi a livello nazionale. “Ci sono state troppe ingiustizie economiche, nel nostro Paese: sono state disintegrate le grandi industrie, che sono passate tutte attraverso le banche. Parlo di Telecom, Eni, Società Autostrade e tante altre”. Uno dei grandi accusati è il PD, che per Grillo “non è più un partito, ma una banca”. “Lo Stato deve riprendersi le proprie cose, dall’energia elettrica all’acqua, dalle autostrade alle scuole”, ha dichiarato subito dopo. Un ritorno al passato? “Sì, meglio il passato di questo presente: a forza di privatizzare non abbiamo più nulla”. Cosa risponde alle accuse di populismo? “Possono anche dirmi che sono evangelico o ecumenico, non me ne importa nulla: quello che mi interessa è che i tanti italiani all’estero, che sono dovuti scappare dall’Italia per sfuggire alla crisi ed avere un lavoro, possano tornare, e chi è rimasto possa finalmente vivere in un Paese degno di questo nome”.

L’intervista a Beppe Grillo è disponibile su CityWebTV

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