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POLITICA ALLO SBANDO, DE FUSCO RIPRENDE LE REDINI

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Si svolgerà questa mattina la riunione tra i consiglieri di Forza Pomezia. Argomento del giorno la “temporanea” uscita dalla maggioranza da parte di Omero Schiumarini, capogruppo consiliare, annunciata durante l’ultimo consiglio comunale, venerdì 23 Marzo. “Quello che è successo in consiglio la scorsa settimana – ha dichiarato Cruciani – non è così grave da far pensare ad una crisi di governo. Ora serve il confronto, anche perché vanno affrontati argomenti ben più importanti”. Come la situazione finanziaria del Comune, ma anche come l’insoddisfazione sempre più crescente dei cittadini nei confronti di una classe politica che non ha portato ancora risultati positivi da quando è stata eletta. Ma qual è la situazione politica attuale? Sicuramente non rosea, con una maggioranza allo sbando, un sindaco troppo spesso assente, l’individualismo che prevale sulla coesione. Se a questo aggiungiamo le idee discrepanti e le singole reazioni a volte sproporzionate, abbiamo il quadro dell’Amministrazione che guida Pomezia da ormai nove mesi. Il consiglio comunale che si è svolto venerdì 23 ha messo in risalto tutte le spaccature che ci sono tra i partiti e tra i singoli esponenti degli stessi: il differente linguaggio parlato da Forza Pomezia e dall’Italia Dei Valori ha trovato nuovo terreno fertile sulla mozione presentata da Paolo Ruffini in merito al PPE di Torvaianica Alta. Certo che al consiglio non si è visto uno spettacolo edificante, tanto che si era addirittura parlato di possibili dimissioni da parte del sindaco De Fusco, a Genova per l’assemblea del PD. Dimissioni anticipate al telefono ai suoi fedelissimi, ma poi ripensate. “Non mi dimetto, ma è certo che così non si può andare avanti – avrebbe invece dichiarato nel corso della riunione del PD che si è svolta ieri mattina nella Delegazione di Torvaianica – i consiglieri del PD devono trovare una loro dimensione che faccia sentire il peso del partito, che resta quello di maggioranza relativa”. Della serie: non è possibile che si metta in discussione l’Amministrazione ogni volta che qualcuno appartenente ad un altro partito di maggioranza decide di fare di testa sua. Che ci siano polemiche e liti va anche bene, ma devono rimanere fuori dall’aula consiliare, e portare ad un’intesa costruttiva. Alla riunione di partito erano presenti i consiglieri – unico assente Antonio Barbieri, che comunque, pur facendo parte del PD non ha aderito al gruppo consiliare – gli assessori ed il sindaco, che ha voluto far capire che da adesso non si scherza più, ma che vanno ristabiliti ruoli e competenze.

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